Asia
di Flavio Fabbri
Le città si stanno ingrandendo a macchia d’olio, ma la rapida urbanizzazione richiede delle soluzioni immediate ed efficaci per affrontare le grandi sfide dei prossimi anni: crescita demografica, inclusione sociale, sostenibilità ambientale, efficienza energetica, gestione intelligente delle risorse idriche e dei rifiuti, migliore qualità della vita, edilizia di nuova generazione, accesso alle aree verdi.
Il nuovo Rapporto di Navigant Research, “Smart cities: Asia Pacific“, calcola in 11,3 miliardi di dollari il valore del mercato delle tecnologie smart city (smart energy, smart transportation, smart water, smart buildings, and smart government) nel continente asiatico e in quello congiunto del Pacifico (in particolare relativo a Nuova Zelanda e Australia) attorno al 2023 (chiuderà a 4 miliardi nel 2014).
Un mercato quello asiatico che è e sarà particolarmente sensibile a tali fenomeni demografici e alle conseguenze che ne deriveranno a breve termine, soprattutto per lo sviluppo di mega city in Cina e in India.
Le infrastrutture di comunicazione, finanziarie, idriche, per la distribuzione delle risorse energetiche (luce e gas), per la mobilità urbana (strade, porti, ponti, gallerie, segnaletica luminosa, infomobilità), sono i fattori di maggiore criticità (a cui va aggiunta la sicurezza delle stesse infrastrutture) che Governi, enti locali e centri di ricerca dovranno saper gestire da qui in avanti.
Uno dei Paesi che maggiormente, a livello globale e nella fattispecie in Asia, si sta impegnando finanziariamente nella pianificazione e nella realizzazione di infrastrutture e soluzioni dedicate alle città intelligenti à proprio la Cina. Come ha rivelato sempre Navigant Research, in un recente Rapporto, le spese in tecnologie e servizi per città intelligenti in questa nazione saranno pari a 63,4 miliardi di dollari entro il 2023.