Italia
di Flavio Fabbri
L’economia verde, o green economy, è un modello di crescita e sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale. Attraversando trasversalmente quasi tutti i settori economici ed industriali tradizionali, la green economy introduce nei processi produttivi l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili, strumenti per la riduzione di consumi e sprechi, soluzioni per l’efficienza energetica, le emissioni zero e il completo riciclo e riuso dei rifiuti industriali e urbani (o ad un loro virtuoso trattamento).
Un mercato che crea opportunità di crescita e di occupazione in tutto il mondo e che in Italia (secondo dati GreenItaly) ha già dato lavoro a oltre 3 milioni di persone, con potenziali 3,8 mioni nuovi posti di lavoro pronti ad essere occupati fin da subito. Secondo i dati del 2013, più del 22% delle imprese nazionali è attiva nella green economy e nel 38% dei casi si prevedono nuove assunzioni.
Per promuovere, sostenere ed incentivare il potenziale innovativo delle imprese green “made in Italy”, e darne visibilità anche verso gli investitori e i mercati internazionali, è stato presentato nei giorni scorsi l’Italian Council for Eco Innovation, l’Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy, frutto di un partenariato tra il Ministero dell’Ambiente e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile con il supporto dell’ICE- Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Circa un quarto delle imprese italiane è ‘green oriented’. Si tratta di imprese che hanno saputo fare di innovazione e ambiente un fattore di competitività e una ricetta anticrisi, si tratta ora di cerare un’agenda nazionale per la diffusione e l’adozione di cleantechnolgies e best practice.
I principali obiettivi dell’Osservatorio, come si legge nel documento di presentazione della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sono riassumibili in quattro punti:
- Individuare e sostenere le eccellenze italiane per innovazione e ricerca nel campo della green economy, favorendo l’internazionalizzazione delle imprese;
- Definire i settori tecnologici più avanzati su cui investire nel breve-medio periodo, in base alle prospettive di mercato e del contesto internazionale;
- Identificare partner internazionali per dare visibilità al Sistema Italia, sia per attrarre interesse e investimenti in campo internazionale, sia per facilitare i contatti a livello nazionale tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e il mondo industriale;
- Individuare le opportunità di finanziamento disponibili, incluso il venture capital e i fondi di co-finanziamento nazionali e comunitari.
L’Osservatorio prevede inoltre la creazione di uno Steering Committee, composto da personalità riconosciute nel campo della green economy e dell’innovazione, che indichi le linee di indirizzo generale dell’attività e contribuisca a coinvolgere il più alto numero di stakeholder possibile.
Entro il 2015 sarà redatto un “Rapporto Innovazione e Tecnologia della green economy italiana“. L’attività, infine, sarà svolta oltre che dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, dal Desk Ambiente dell’ICE-New York, anche dagli organi di advisoring dell’Osservatorio, in particolar modo da ENEA e Confindustria.