Italia
di Flavio Fabbri
Sviluppo sostenibile, governance, innovazione tecnologica e sociale, sono gli elementi chiave del progetto Bergamo Città Intelligente portato avanti dall’Associazione Bergamo Smart City, assieme all’amministrazione cittadina, l’Università, le associazioni e il tessuto economico.
Dopo il PON Smart City in ambito ehealth (17 milioni di euro al progetto “Smart Aging” che vede capofila l’Università di Bergamo), Bergamo si aggiudica anche il PORL Regione Lombardia per l’innovazione sociale (5 milioni di euro per il progetto “Spac3“, capofila il Comune di Bergamo), ponendosi come “laboratorio perl’ inclusione sociale e il benessere urbano“. Un doppio risultato che consente alla città lombarda di contare su un fondo complessivo di 22 milioni di euro da destinare all’innovazione e alla crescita.
Un città “sempre più attenta alle esigenze di un mondo che cambia, impegnata a sostenere le fasce più deboli della popolazione ed a migliorare l’utilizzo degli spazi e dei tempo del cittadino, di chi lavora, studia, si sposta e si diverte” ha specificato in una nota Alessandra Melchioni, responsabile dei progetti Smart City del Comune di Bergamo e segretario generale dell’Associazione.
“Grazie al finanziamento di Regione Lombardia, stiamo realizzando un Living Lab capace di impattare sull’ecosistema di business nella filiera dell’eGovernment e dei servizi al cittadino, che si fonda su un approccio di social innovation, dove l’utente e le Pubbliche Amministrazioni non sono solo fruitori delle tecnologie ma sono co-creatori dei servizi e dei contenuti – ha spiegato Melchioni – Il progetto si fonda su un approccio di condivisione della conoscenza e di collaborazione, che parte dai bisogni del territorio e dei cittadini cercando di migliorare la cooperazione fra i diversi attori coinvolti nello sviluppo di una smart city, allo scopo di creare nuovi servizi e azioni strategiche per la valorizzazione e la facilitazione dello sfruttamento del territorio“.
La città di Bergamo è una delle prime città italiane ad aver avviato il processo di pianificazione strategica dell’intero territorio che alla città fa riferimento, affrontando le principali problematiche inerenti la governance della smart city.
Una realtà in forte crescita, con eccellenze industriali sul territorio nell’innovazione e nella sostenibilità (tra cui Italcementi) e un aeroporto locale, “Il Caravaggio“, che è diventato il terzo scalo passeggeri in Italia con un’utenza che supera gli 8 milioni di transiti/anno.
In particolare, l’Associazione Bergamo Smart City: “ha favorito lo sviluppo e la sistemizzazione di reti di relazioni territoriali tra i diversi soggetti che operano nell’Area cittadina e provinciale e ha visto nascere collaborazioni virtuose tra pubblico e privato, in termini di Pre Commercial Procurement (PCP) e co-progettazione“, ha precisato il suo segretario.
“Scuole, Università, centri di ricerca, industrie, PMI, associazioni territoriali, comuni limitrofi, singole professionalità sono entrate in contatto con l’Associazione, vi hanno collaborato, hanno creato relazioni tra di loro anche al di fuori di essa, creando valore per l’intero territorio e riuscendo ad aprire la strada per l’affermazione di un modello di Governance territoriale“.
Tra le novità di Bergamo Smart City, c’è il nuovo “Hub Intermodale” cittadino, su cui transitano 60.000 utenti al giorno, che abbinerà presto all’intermodalità dei mezzi di trasporto (oltre ai sistemi di trasporto classici quali tram, treno e autobus, sono stati attivati nell’area sistemi di mobilità sostenibile di bike sharing e car sharing) la digitalizzazione completa dell’area, realizzando un’ “Isola Digitale” dotata di banda ultralarga, colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, pensiline fotovoltaiche, un sistema di pubblica Illuminazione intelligente (smart lighting) e di infomobilità, telecamere per la sicurezza e l’analisi dei flussi di transito, oasi wifi, digital signage.
L’Amministrazione comunale e l’Università (terzo portale italiano con la Cina e gemellata con l’università di Harvard) hanno inoltre deciso di intensificare la reciproca collaborazione e, a luglio 2013, Bergamo è diventata “Città Universitaria“.
A breve, il Comune lancerà nuovi progetti volti alla formazione delle competenze digitali “based learning“, risposta concreta all’allarme lanciato dall’Unione europea sulle mancanze di skills in ambito ICT (che oggi potrebbero dar lavoro a oltre 1 milione di persone in tutta l’Ue, 150 mila in Italia).