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Sviluppo sostenibile, nel 2013 CO2 in calo del 2,5% in Europa

Europa


Di Flavio Fabbri

 

Diffusi i nuovi dati sulle emissioni inquinanti di CO2 in tutta Europa provenienti da attività industriali ed economiche e dal comparto energetico. Secondo l’Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea (Ue), tali valori (da considerarsi ancora come indicativi) sono diminuiti del 2,5% durante lo scorso anno (-1,6% nel 2012).

 

Un buon segno, dovuto in parte alla diffusione di buone pratiche e tecnologie smart city (efficienza energetica, clean technologies, mart grid, smart buildings) e (in alcuni casi) anche per la chiusura di molte attività economiche a causa della crisi economica e la recessione.

 

Il biossido di carbonio, responsabile secondo gli studiosi dell’effetto serra, del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici in corso, ha raggiungo ormai le 400 parti per milione (ppm), quasi il doppio del livello riscontrato in epoca preindustriale.

 

Vale la pena ricordare che la strategia Europa 2020 è proprio orientata alla riduzione degli inquinanti e alla promozione delle fonti rinnovabili: riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, diminuzione del consumo di energia del 20% rispetto ai livelli previsti per il 2020 e il raggiungimento del 20% di quota di energia ricavata da fonti rinnovabili sul consumo totale.

 

Dando un’occhiata alla classifica stilata da Eurostat, si nota che l’Italia compare al quarto posto per emissioni totale di CO2 nel 2013, finendo così tra i Paesi meno virtuosi. La Germania ha prodotto 760 milioni di tonnellate di CO2, il Regno Unito 455, la Francia 346, l’Italia 342. Questi Paesi, più la Polonia, la Spagna e l’Olanda, sono responsabili di quasi l’80% del totale del biossido di carbonio emesso dai 28 Paesi Ue.

 

Nel 2013 le migliori performance si sono avute con Cipro (-14,7%), in Romania (-14,6%), Spagna (-12,6%), Slovenia (-12%), Bulgaria e Grecia (entrambi -10%). Trai peggiori, a sorpresa, troviamo invece: Danimarca (+6,8%), Estonia (+4,4%), Portogallo (+3,6%), Germania (+2%), Francia (+0,6%).

 

L’Italia, nonostante si trovi nella top5 dei Paesi più inquinanti per il 2013, ha nel complesso registrato un calo di emissioni di CO2 da consumi energetici (industriali, per riscaldamento, trasporti), passando dalle 365.509.000 del 2012 alle 341.503.000 dell’anno passato.

 

In termini assoluti, la nostra (-24.005 tonnellate) è la riduzione più significativa registrata in Europa dopo la Spagna (-32.000 tonnellate), seguita a distanza dal terzo posto del Regno Unito (-11.095 tonnellate).

 

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