Italia
a cura di Flavio Fabbri
Smart city come nuovo paradigma di sviluppo urbano declinato a seconda delle caratteristiche dei territori. Le città italiane, rispetto a quelle del Nord Europa, hanno preferito ripianificare gli spazi pubblici di confronto con la cittadinanza, attraverso un processo di innovazione sociale destinato all’inclusione e allo sviluppo collaborativo. Cittalia – Fondazione Anci Ricerche, struttura dell’Anci dedicata agli studi e alle ricerche sui temi di principale interesse per i comuni italiani, sta portando avanti numerosi progetti di città intelligente nel nostro Paese e Paolo Testa, Direttore ricerche Cittalia e responsabile Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI (@paolotesta), ce ne ha illustrati alcuni.
Key4biz. Qual è il modello smart city sviluppato da Cittalia?
Paolo Testa. Nel tempo abbiamo cercato di capire quali sono le esperienze migliori portate avanti in Italia e di ricavare dei modelli che ci sembrassero al passo con i tempi. Rispetto a quanto accade in Gran Bretagna, nel mondo anglosassone in generale, e in Scandinavia, il nostro Paese sembra abbia preferito sviluppare progetti orientati alla cittadinanza, alla convivenza, all’integrazione e all’innovazione sociale, piuttosto che alle infrastrutture fisiche della città. Il Nord Europa si è focalizzato sull’innovazione tecnologica e sull’integrazione di questa su un tessuto di servizi e politiche dedicate già sviluppato. Da noi, forse per la mancanza di servizi qualificati al cittadino, si è cercato di ragionare su come cambiarli e migliorarli, innovandoli al netto delle tecnologie, ragionando sui cambiamenti in termini di uso e approcci che la comunità ha nei confronti dell’inquinamento, del welfare, dei rapporti con la pubblica amministrazione.
Key4biz. Quali sono i vostri ultimi progetti in cantiere?
Paolo Testa. Seismic è un grande progetto europeo, di cui Cittalia è partner italiano, finanziato nell’ambito del VII programma quadro, con una decina di altre realtà di grande rilevanza. L’idea è individuare nuovi modelli di cittadinanza attiva da promuovere in Europa. Nuovi modelli di attivazione di risorse sociali. In tale ottica, abbiamo creato e coordinato focus group tra Roma, Napoli, Bari e Bologna, con risultati notevoli. La partecipazione è stata alta e presto saranno online i risultati dell’ultimo meeting di Vienna sui lavori portati avanti dai Paesi partner. Tra gli obiettivi: rendere più dinamiche le forme di amministrazione urbana, favorire una reale condivisione dei processi e mettere i cittadini al centro delle politiche locali. Sfide importanti che attendono le città italiane, da qui al 2040, secondo gli oltre cinquanta fra urbanisti, amministratori e innovatori urbani coinvolti nei focus group del progetto. Attingendo da esperienze di successo già in atto in numerosi contesti urbani italiani, tra cui i gruppi di supporto locale di Urbact, Cittalia ha cercato con questi incontri di restituire la multiformità degli scenari urbani considerati, evidenziando il contributo sempre più significato che la collaborazione tra amministrazioni e stakeholders urbani sta dando al cambiamento delle nostre città.
Key4biz. Come coinvolgere pienamente le Regioni della Mezzogiorno in queste iniziative?
Paolo Testa. È uno dei nostri obiettivi principali e Capacity Sud è lo strumento più rilevante. Attori pubblici e privati, mondo dell’università, dell’impresa e della pubblica amministrazione si sono confrontati nel corso dei diversi incontri territoriali per individuare insieme le dinamiche di innovazione e sviluppo del territorio nel quadro dell’attuale processo di riforma istituzionale. Teatro dei quattro focus group sono state le città di Cosenza, Napoli, Lecce e Palermo, con l’obiettivo di selezionare realtà significative rispetto a tre dimensioni delle riforme istituzionali in atto: città metropolitane (in regioni a statuto speciale e a statuto ordinario), province e unioni di comuni ,per capire quali sono gli impatti sulle politiche pubbliche e sull’organizzazione amministrativa del governo locale. Gli esperti hanno individuato nella necessità di un migliore accesso ai dati, nella semplificazione delle procedure amministrative e nel coinvolgimento degli attori locali per la programmazione delle politiche pubbliche, le chiavi di intervento per il rilancio e lo sviluppo del territorio. In particolare, le priorità da affrontare a livello locale sono caratterizzate dalla realizzazione di politiche volte al miglioramento della qualità della vita e dei servizi a partire dal trasporto pubblico. Nel corso degli incontri gli esperti hanno sottolineato anche la necessità di cogliere le opportunità di finanziamenti europei per governare al meglio le sfide e i cambiamenti che le città si trovano ad affrontare.
Key4biz. Sud Italia presente anche nel progetto MUSA, di che si tratta?
Paolo Testa. MUSA è un’iniziativa portata avanti in partnership con Isfort, Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, Anci ComuniCare e Il CLES S.r.l. (Centro di Ricerche e Studi sui Problemi del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo). È un progetto di mobilità urbana sostenibile e attrattori culturali, rivolto a favorire lo sviluppo di politiche e interventi innovativi in chiave di sostenibilità economica, sociale e ambientale nelle aree urbane dell’Obiettivo Convergenza: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In totale sono coinvolte 8 amministrazioni pilota nell’attività di indagine e sperimentazione: Salerno e Area Flegrea in Campania, Bari e Lecce in Puglia, Reggio Calabria e Cosenza in Calabria, Siracusa e distretto di Taormina in Sicilia. Circa 200 Amministrazioni raggiunte dalle azioni di informazione-formazione e dal supporto specialistico on demand: Comuni, Province e Unioni di Comuni rilevanti per la mobilità urbana e/o per i loro attrattori culturali; e altre Amministrazioni delle Regioni Convergenza da coinvolgere attraverso il portale web e le attività di comunicazione. Tra le principali finalità di MUSA c’è il rafforzamento della capacity building della Pubblica Amministrazione, in tema di mobilità urbana e di attrattori culturali; l’individuazione e la sperimentazione di modelli e strumenti innovativi per la pianificazione di interventi territoriali sostenibili; l’avviamento e la costruzione “partecipata” degli strumenti di riferimento attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori locali coinvolti, tra cui amministratori, referenti istituzionali, stakeholder.