Mondo
di Flavio Fabbri
Quando si parla di smart city, generalmente ci si riferisce in termini di efficienza energetica, di mobilità sostenibile, di crescita ad impatto zero, ma sono diversi i settori ‘chiave’ che interessano il processo di trasformazione e innovazione dei centri urbani.
La comunicazione è uno di questi. Secondo un nuovo studio di Navigant Research, “Smart City Communication Networks“, entro il 2020 i ricavi da infrastrutture e servizi di comunicazione dedicati alle città intelligenti supereranno i 3,5 miliardi di dollari.
Un mercato che già nel 2014 dovrebbe chiudere attorno ai 2 miliardi di dollari, soprattutto frutto dell’innovazione tecnologica dovuta all’IT, al data management e al mondo delle mobile & web applications.
“Senza le infrastrutture di comunicazione non sarebbe oggi possibile immaginare smart city“, ha dichiarato Eric Woods, direttore delle ricerche di Navigant Research. “E’ grazie alle reti di comunicazione elettronica che possiamo pianificare e governare la città intelligente, implementare i processi operativi, migliorare la raccolta/gestione dei dati, trattare l’informazione e sviluppare servizi“.
Parliamo di tutta quella serie di infrastrutture e servizi (di rete fissa e mobile) ormai imprescindibili per la realizzazione di qualsiasi progetto innovativo: fibra ottica, rete mobile, Wi-Fi, RF Mesh, PLC, ultrabroadband.
Senza le reti di nuova generazione non è possibile lanciare le nuove piattaforme per i pagamenti in mobilità, per l’ebanking, l’egov, la telemedicina, l’internet of things, gli open data e la didattica da remoto (solo per fare alcuni esempi).
I ‘nodi‘ determinati dall’integrazione crescente di infrastrutture di comunicazione passeranno da 17 milioni del 2013 a 55 milioni nel 2020.
Il Rapporto si focalizza su cinque settori considerati strategici per la nascita delle città del futuro: smart energy, trasporti intelligenti, sistemi di gestione delle risorse idriche, smart buindings e egovernment di nuova generazione.
La comunicazione è l’elemento che pervade tutte e 5 le dimensioni, integrando e moltiplicando funzioni e servizi, mettendo a disposizione dei nuovi ‘city manager’ e dei dipartimenti pubblici, strumenti innovativi per la gestione efficace dei territori urbani.
