Italia
di Flavio Fabbri
Sviluppare tecnologie e strumenti, di analisi e previsione, in grado di accrescere la sicurezza e la resilienza di un sistema complesso come quello metropolitano, è l’obiettivo che si pone “RoMA” (Resilience enhancement Of Metropolitan Areas), un complesso progetto presentato dall’Acea, ente capofila, assieme ad un nutrito gruppo di aziende e centri di ricerca, tra cui l’Università Sapienza, la stessa Enea, Telecom Italia e Finmeccanica e altre società operative.
Presentata nella sede romana dell’Enea, la piattaforma RoMA, vincitrice del bando MIUR “Smart Cities e Communities” – in ambito di ‘Sicurezza del Territorio’, potrà godere di un finanziamento di 20 milioni di euro e si svilupperà su quattro direttrici principali: sicurezza e mobilità; sicurezza del cittadino e analisi della sua interazione con le politiche dell’amministrazione pubblica; sicurezza delle infrastrutture che erogano servizi essenziali (luce, acqua e gas); sicurezza e incolumità del territorio e dei suoi beni monumentali, paesaggistici e industriali.
Uno dei temi base su cui poggia il progetto è la resilienza: la capacità di ripristinare in maniera rapida ed efficiente il normale livello di funzionamento in seguito a una perturbazione che coinvolga un sistema complesso come quello metropolitano, che integra il sistema sociale, quello tecnologico-industriale, dei servizi e l’ambiente.
RoMA prevede la realizzazione di centri virtuali di analisi che, attraverso l’utilizzo di tecnologie ICT, svolgeranno azioni di supporto alla Pubblica Amministrazione. In particolare, diverse sono le azioni in programma tra cui: la realizzazione di una rete dedicata di monitoraggio sismico della “Porta del Popolo” a Roma, del “Ponte delle Torri” a Spoleto e dell’area Centro Oli in Val d’Agri (PZ), attraverso l’integrazione di sensoristica digitale e di dati satellitari; l’analisi del rischio delle infrastrutture critiche a Roma e nel Lazio in funzione di previsioni meteo nel brevissimo periodo, anche con l’ utilizzo di radar metereologici
In programma anche lo sviluppo di modelli di simulazione per lo studio delle procedure di emergenza da adottare in aree molto affollate della Capitale; la creazione di nuovi strumenti di ausilio alla gestione della mobilità in situazioni di crisi; analisi ambientali di aree agricole e boschive; lo sviluppo di sistemi di sensoristica per la security; lo sviluppo di nuovi strumenti alla portata dei cittadini (tra cui app per smartphone e tablet) per attivare una collaborazione più stretta tra cittadinanza e PA sia per la segnalazione di disservizi, sia per la gestione delle emergenze.