Gran Bretagna
di Flavio Fabbri
La capitale britannica continua il suo percorso smart city per il 2015 con due novità di rilievo nel panorama della mobilità urbana: gli attraversamenti pedonali intelligenti e gli autobus pubblici alimentati a idrogeno.
Il sistema SCOOT (Split Cycle Offset Optimisation Technique) consente, in prossimità di un semaforo e di un attraversamento pedonale, di calcolare, tramite sensori avanzati e telecamere, quanta gente attende sul marciapiede e il tempo necessario affinchè tutti attraversino.
A questo si aggiunge il programma di smart & green mobility “London Hydrogen Bus Project“, lanciato dalla “Hydrogen London“, presieduta dal vice sindaco di Londra, Kit Malthouse, che ha lo scopo di promuovere la mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale nella città britannica a partire dagli autobus a idrogeno. Al momento ce ne sono 8 in circolazione, da Covent Garden a London Bridge, per il primo tour turistico al mondo con mezzi a emissioni zero.
“Grazie a tecnologie di questo livello Londra sta entrando pienamente nel XXI secolo – ha dichiarato il sindaco Boris Johnson – in tal modo le nostre strade sono più sicure per i cittadini e sicuramene la città è visitabile e vivibile in maniera più confortevole“.
Il primo semaforo pilota per l’utilizzo del sistema SCOOT sarà nei pressi delle stazioni di Balham e Tooting Bec. Grazie al progetto voluto dall’amministrazione cittadina, Londra sarà la prima città al mondo (assieme a Toronto, Pechino e Santiago) a testare tale tecnologia di smart mobility a cui saranno integrate altre soluzioni per il controllo del traffico, dei semafori e della qualità dell’aria.
Per una smart city è infatti fondamentale gestire in maniera efficiente la circolazione dei mezzi pubblici e privati, per evitare le solite congestioni del traffico, gli innumerevoli incidenti e le emissioni eccessive di CO2.
Riguardo la mobilità intelligente, Londra fa parte del “Clean Hydrogen In European Cities Project” (circuito che vede partecipare anche Oslo, Milano, Bolzano e Aargau in Svizzera) e nei suoi progetti futuri c’è la volontà di favorire la massima diffusione dell’idrogeno per l’alimentazione delle vetture, sia per mezzi di trasporto privati che pubblici.