Efficienza energetica, all’ENEA la cabina di regia del progetto europeo CERtuS

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L’ENEA è ente promotore e coordinatore del progetto europeo CERtuS, per l’efficienza energetica e la riduzione del fabbisogno energetico a livelli ‘quasi zero’: Messina è il Comune pilota per l’Italia.

Italia


Smart City_Smart Energy

di Flavio Fabbri

 

Sarà l’ENEA a coordinare e promuovere il nuovo progetto europeo CERtuS, acronimo di “Cost Efficient options and financing mechanisms for nearly zero energy Renovation of existing buildings Stock“.

 

L’iniziativa Ue, presentata nel corso di un meeting internazionale organizzato presso l’ENEA, a cui hanno perso parte anche istituti bancari ed associazioni di ESCOs, per la messa a punto di metodi innovativi di finanziamento per interventi di recupero edilizio, ha l’obiettivo di ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli “quasi zero”, in linea con le indicazioni europee del “pacchetto clima-energia 20/20/20“.

 

Messina (Italia), Alimos (Grecia), Coimbra (Portogallo) ed Errenteria (Spagna), sono i quattro Comuni pilota selezionati, rappresentativi per dimensione, popolazione e patrimonio edilizio dell’area mediterranea.

 

Il progetto CERtuS è stato approvato dall’agenzia EACI (Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione) della Commissione Europea, nell’ambito del programma IEE 2013 “Intelligent Energy Europe 2013.  Fra i partner del progetto, vi sono rappresentanti istituzionali dei quattro comuni coinvolti, università e enti di ricerca, portoghesi, spagnoli, greci e danesi, associazioni di categoria italiane e il network InnovaBIC.

 

All’interno di CERtuS si svilupperà un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali con particolare attenzione ai paesi dell’Europa meridionale che, a causa della crisi finanziaria in corso, affrontano maggiori difficoltà nell’investire in operazioni di risparmio energetico su larga scala che richiedono elevati capitali.

 

Nel programma saranno inseriti anche gli edifici pubblici che hanno un valore storico, anche se non sempre monumentale, che costituiscono una tipologia molto diffusa nell’area del Mediterraneo.

 

I consumi energetici totali degli edifici in Europa incidono per il 40%, intervenire per il recupero e il restauro degli edifici storici può dare un contributo decisivo per ridurne il fabbisogno energetico. 

 

Ulteriore focus del progetto sono le barriere non tecnologiche, come quelle legate, ad esempio, all’accettazione/inclusione sociale, che ostacolano l’attuazione di meccanismi innovativi di finanziamento, per le quali saranno elaborate delle raccomandazioni per la loro soluzione, rivolte agli organi competenti, sia a livello nazionale che europeo.

 

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