Norvegia
di Flavio Fabbri
In Norvegia il mercato delle automobili elettriche va a gonfie vele. Più di 21 mila veicoli venduti nel Paese scandinavo, scrive il britannico The Guardian, con una media di 1200 autovetture vendute ogni mese, pari al 10% dell’intero mercato automobilistico nazionale.
In un Paese di circa 5 milioni di abitanti sono numeri ragguardevoli, se confrontati con i 70 mila mezzi elettrici venduti negli Stati Uniti (313 milioni di abitanti) e i 5 mila del Regno Unito (63 milioni di abitanti).
I modelli di automobili elettriche più venduti sono il Tesla S e la Nissan Leaf, competitivi nel Paese dei fiordi anche con brand blasonati come il classico Golf della Volks Wagen. Proprio la casa automobilistica tedesca e la BMW hanno annunciato in questi giorni il prossimo ingresso nel mercato norvegese con macchine elettriche ed ibride.
Alla base di questo boom di vendite, unico nel mondo, di macchine a zero emissioni, c’è però una lungimirante politica di incentivi del Governo di Oslo, sia per lo sviluppo dei piani di smart city, sia di green/smart mobility, che favorisce l’acquisto di questi modelli, offre una fornitura di energia elettrica domestica a basso costo, applica tariffe vantaggiose alle stazioni di ricarica, propone parcheggi convenzionati e sconti sulle assicurazioni.
In aggiunta, chiunque acquista una macchina elettrica può utilizzare le corsie preferenziali di autobus e taxi, con il risultato che già oggi tali corsie risultano intasate come quelle tradizionali. Problemi, infine, sono sorti anche per le file alle stazioni di ricarica, non sufficienti per l’elevato numero di mezzi elettrici ormai in circolazione.
C’è da chiedersi, cosa accadrà quando queste sovvenzioni finiranno?