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Smart city, allo studio nel Regno Unito il primo standard pubblico

Gran Bretagna


di Flavio Fabbri

 

Nel 2015 otto cittadini britannici su dieci vivranno in centri urbani. Un trend non solo nazionale, ma globale, che conferma quanto calcolato dalle Nazioni Unite per il 2050, quando l’85% della popolazione mondiale sarà urbanizzata.

 

Alla luce di questi studi si rende necessario lo sviluppo di standard e modelli di smart city validi almeno per singole regioni, con il fine di velocizzare i processi amministrativi e quindi finanziari preliminari ad ogni cantiere.

 

Il Governo britannico ha annunciato già dall’estate scorsa un maggiore impegno in tal senso e il dipartimento per l’Innovazione (BIS – Business, Innovation & Skills) ha annunciato un nuovo standard per le smart city nel Regno Unito in via di definizione grazie alla collaborazione con il British Standards Institute (BSI). Il BSI produce un protocollo formale di verifica, che costituisce il riferimento per la certificazione

 

Obiettivo del Governo è definire un modello generale per la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di città intelligenti sul territorio nazionale. Il PAS (Publicly Available Specifications) è un programma di specifiche generali che definiscono i requisiti da verificare  nell’analisi degli standard. Una sorta di vadamecum e agenda delle linee generali da concordare con il più ampio consenso possibile da applicare a diversi ambiti, tra cui quelle delle infrastrutture strategiche digitali del Paese.

 

Al momento, un team congiunto del BIS e del BSI sta lavorando al PAS 180 e alla sua evoluzione PAS 181. Scott Steedman, direttore divisione Standards di BSI, ha dichiarato: “Le smart city di tutto il mondo hanno bisogno di standard chiari ed efficaci. Il lavoro del dipartimento è tutto rivolto alla determinazione delle linee guida per la nascita delle smart city, dal loro concepimento alle infrastrutture tecnologiche e le norme di settore. Vogliamo essere i primi al mondo a lanciare degli standard per smart city, non solo per dare il via alla trasformazione dei nostri centri urbani, ma per favorire anche le nostre aziende nella competizione globale“.

 

Un set di standard significa prima di tutto permettere alle imprese (IT, ICT, manifatturiero, servizi, edilizia, energia), alle amministrazioni pubbliche, alle istituzioni e ai centri di ricerca di capirsi meglio, di parlare un linguaggio comune che consenta sinergie immediate e l’eliminazione di sprechi di tempo e di risorse.

 

Un vocabolario per le smart city che sarà sviluppato nel PAS 181, documento fondamentale per l’ideazione delle strategie necessarie alla nascita di città intelligenti nel Regno Unito. Tra i partner governativi impegnati in tale progetto, troviamo: la Cambridge University e l’Università di Westminster, il Birmingham City Council, BRE, Fujitsu, Future Cities Catapult, IBM, Leeds City Council, il Royal Borough of Greenwich e il Technology Strategy Board.

 

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