Italia
di Flavio Fabbri
È in corso da ieri l’atteso Forum europeo “Cities of Tomorrow – investing in Europe” (agenda), il convegno organizzato per individuare modalità di collaborazione congiunta, tra l’Ue e gli Stati membri, con l’obiettivo di assicurare alle città europee il giusto ruolo nel processo di sviluppo.
Oltre il 60% della popolazione d’Europa vive in centri urbani. Per questo motivo la Commissione europea ha promosso un incontro attorno al tema delle città del futuro, delle smart city, come motori dell’economia comunitaria, centri d’innovazione (sociale, tecnologica, culturale, economica), caratterizzati da un’elevata qualità della vita e dell’ambiente.
Ruolo delle Istituzioni centrali e locali, degli enti pubblici, del mondo economico-imprenditoriale, di quello della ricerca e dell’associazionismo, è dare a questo processo una governance, tramite cui orientare gli investimenti, proporre strategie, guidare gli interventi, lanciare partnership pubblico-privato, stabilire le priorità, ascoltare i partner e valutare i progetti.
Tra i tanti partecipanti, c’era anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha dichiarato: “Il 5% dei fondi strutturali dedicato alle città metropolitane è un primo passo importantissimo, ma evidentemente questi fondi non sono sufficienti per immaginare di costruire le città del futuro. Per utilizzare al meglio questa occasione dovremmo lavorare assieme alle principali città europee per disegnare target comuni sui temi della mobilità sostenibile, della riduzione del CO2, della banda larga, dei rifiuti, delle smart cities. In questo modo saremo più forti e potremmo attrarre altri fondi europei, fondi privati, e chiedere prestiti alla Banca Europea per gli investimenti“.
All’evento, inoltre, ha preso parte il nostro Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, secondo il quale: “Le città sono sempre state un incubatore di innovazione. A tali aree saranno destinate risorse per un totale di circa 1 miliardo di euro. Il PON dovrà diventare il luogo di coordinamento di diversi interventi, da finanziare con risorse previste nell’ambito di altri Programmi e con risorse destinate a linee d’azione stabilite nei Programmi operativi regionali e nel Fondo di sviluppo e coesione. Protagoniste del Programma dovranno essere le città stesse, in modo che siano rispettate le diverse vocazioni territoriali e le singole specificità“.
Entrambi sono stati poi ricevuti dal commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, che ha anche accolto con favore la proposta di Marino di un nuovo meeting a Roma sull’Agenda Urbana Europea nel prossimo autunno, nell’ambito del semestre europeo di presidenza italiana dell’Ue.
Già dalla giornata inaugurale di ieri è emerso un concetto molto chiaro: è promuovendo l’innovazione che si sosterrà la transizione verso le città del futuro. Di conseguenza, appare chiaro che quest’ultime dovrebbero essere diversificate, coese e attrattive, dovrebbero essere verdi e sane, orientate a favorire un’economia reattiva e inclusiva.