Italia
di Flavio Fabbri
Ieri pomeriggio a Piacenza un gruppo di studenti del Politecnico, accompagnati dal responsabile Sistemi informatici del Comune, Aldo Pasinelli, ha percorso le vie del centro cittadino dando forma e sostanza al corso intensivo “Design for the Smart City“.
Un workshop per l’innovazione e il recupero degli spazi pubblici sul territorio di Piacenza che è stato inaugurato con un tour cittadino partito dallo Urban Center e proseguito per via Scalabrini, via Neve sede dell’ateneo, i giardini Merluzzo e Margherita, via Roma, piazza Duomo e piazza Sant’Antonino.
Durante la passeggiata, Pasinelli ha illustrato le iniziative dell’Amministrazione comunale già concretizzate – come il sistema di telegestione dell’illuminazione pubblica e il totem multimediale di fronte alla basilica patronale – e quelle future, a cui gli studenti, italiani e stranieri, avranno modo di contribuire con proprie idee e suggerimenti.
I migliori progetti innovativi per smart city saranno elaborati nelle prossime due settimane, per essere poi sottoposti all’amministrazione comunale il 14 febbraio 2014.
A Piacenza è dal 2010 che sono in corso progetti smar city, quando Anci e Telecom Italia hanno siglato un protocollo di intesa per l’avvio del Laboratorio Smart Cities con i Comuni di Piacenza e Prato, per progettare e attuare soluzioni innovative che consentano di migliorare l’efficienza energetica, la comunicazione ai cittadini e la promozione turistica.
La prima applicazione pratica a Piacenza è stata realizzata in occasione della riqualificazione di piazza Sant’Antonino, con teleriscaldamento, connettività internet, risparmio energetico per l’illuminazione pubblica, musica e nuovi sistemi di comunicazione.
Durante il 2013, Piacenza ha partecipato inoltre alla sperimentazione di due nuovi progetti: MICRO SMART GRID e RoMA. Il primo si occupa di reti smart grid, per l’efficienza energetica e l’integrazione delle fonti rinnovabili, e affronta questo nuovo scenario sfruttando le possibilità di regolazione degli inverter, i dispositivi che interfacciano le sorgenti alla rete, e controllando i microflussi dei prosumer con accumulatori di energia (batterie) negli impianti domestici. In modo più ambizioso il progetto ha lo scopo di creare microreti di prosumer.
Il secondo, invece, nato per utilizzare applicazioni software e infrastrutture ICT per generare servizi di pubblica utilità nella città di Roma, coinvolgerà importanti partner industriali e pubblici per unire competenze e asset tecnologici (reti di sensori, reti di comunicazione, asset software) negli ambiti: sicurezza dei cittadini, infrastrutture che erogano servizi ai cittadini, beni culturali; facilità e sostenibilità degli spostamenti, controllo del territorio; prevenzione degli incidenti e ottimizzazione del traffico.