Italia
Dal nuovo studio effettuato dai tecnici dell’Agenzia per la Mobilità di Roma, sono 135 milioni le ore perse dai cittadini intrappolati nel traffico per un danno economico di 1,5 miliardi di euro. Un dato eclatante a cui vanno aggiunti i costi ambientali dovuti all’inquinamento e quelli sociali per la salute e gli incidenti stradali. Solo questi ultimi raggiugono i 2 miliardi di euro.
Parte da queste cifre il documento che illustra le linee guida del nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) della Capitale, che fissa alcuni obiettivi strategici fondamentali: sulla ciclabilità arrivare al 2% d’uso sistematico entro 2 anni (oggi 0,6) ed al 4% entro 5; aumentare del 20% la velocità commerciale del servizio di TPL sugli assi portanti e raddoppiare le corsie preferenziali anche condividendole con altre componenti; aumentare del 20% gli utenti del TPL; rispettare l’impegno con la UE di dimezzare entro il 2020 i morti sulle strade del 2012; realizzare un’isola ambientale in ogni municipio nei prossimi due anni; organizzare integralmente il Centro storico per isole ambientali progressivamente estese alle aree esterne permettendo la circolazione ai soli mezzi a basse emissioni.
Per quanto riguarda i sistemi di mobilità alternativa/smart mobility, puntare su: car sharing, bike sharing e mobilità elettrica. Nella prospettiva del PGTU, questi sistemi dovranno essere parte integrante di una nuova politica di mobilità in grado di offrire estensivamente ulteriori alternative all’uso del mezzo individuale sia per city users che per i cittadini romani.
Già nel breve periodo, attraverso il Protocollo di intesa siglato tra Roma Capitale, Acea ed Enel, l’attuale rete dotata di circa 102 colonnine di ricarica verrà implementata e diffusa sul territorio comunale raddoppiando le infrastrutture disponibili.
Il Libro Bianco 2011 della Commissione Europea, attraverso l’analisi delle esperienze in corso, indica come le tecnologie per la mobilità possano essere uno strumento fondamentale per il recupero di efficienza ed efficacia dei sistemi di mobilità, ad esempio in termini riduzione dei tempi di percorrenza (-20%), di congestione (-15%), di incidentalità (-10%), di inquinamento (-10%).
La smart mobility è parte integrante di ogni progetto di smart city nel mondo. Dagli Stati Uniti, a riguardo, arrivano nuove notizie sull’introduzione nel mercato interno di veicoli a idrogeno prodotti da Toyota e Hyundai. La Toyota, in particolare, sta lavorando ad un nuovo mezzo da lanciare nel 2015 in grado di fare 500 chilometri con un pieno e di passare da 0 a 100 Km/h in soli 10 secondi. La vettura, che al momento non ha ancora un nome, sarà venduta in California. Lo Stato americano possiede il 68% delle stazioni di ricarica a idrogeno di tutti gli Stati Uniti e ha annunciato la volontà di investire 230 milioni di dollari da qui al 2024 per incrementare massicciamente il numero di stazioni di ricarica e di infrastrutture per la distribuzione e lo stoccaggio.
In Europa è la Francia a crederci maggiormente, con l’idea di far girare sul territorio nazionale e soprattutto in città le nuove vetture progettate dalla Hyundai, che saranno commercializzate sempre nel 2015. Grazie ad un accordo con Air Liquide, che metterà a disposizione le proprie stazioni di distribuzione di idrogeno, la nuova automobile sarà in grado di fare il pieno in circa 5 minuti con un’autonomia di circa 600 chilometri.
La macchine ad idrogeno non inquinano come quelle tradizionali, a benzina e diesel ma rilasciano dal classico tubo di scappamento semplicemente acqua.