Gran Bretagna
È difficile quantificare il valore del mercato smart city in Europa. Secondo stime abbastanza attendibili, come quelle di Navigant Research, IDC, Pike Research e Ovum, dovremmo raggiungere nel 2020 una cifra compresa tra i 300 ed i 500 miliardi, tra tecnologie, infrastrutture e servizi per diverse segmenti.
A livello globale, si stima che il mercato delle smart city potrebbe arrivare anche a 1-1,5 trilioni di dollari già nel 2016. Il calcolo è basato sull’ipotesi che 700 delle più grandi città al mondo decidano di procedere con investimenti in nuove infrastrutture (energia, acqua, rifiuti, trasporti).
L’ultimo studio pubblicato da Navigant Research, relativo a 170 progetti di altrettante città, evidenzia come il 50% circa sia relativo a centri urbani europei. L’Europa, a livello mondiale, conta il maggior numero di piani di intervento per la trasformazione dei centri urbani in chiave eco-sostenibile.
Il 29 e 30 aprile a Londra si terrà il summit “Smart to Future Cities 2013” e il tema dell’incontro sarà proprio dedicato alla nascita di un mercato europeo (e mondiale) di tecnologie e servizi dedicati alle città sostenibili.
Rappresentanti (qui la lista dei primi speaker confermati) delle Istituzioni centrali dell’Ue, nazionali e regionali, si confronteranno con tutti gli stakeholders, investitori, associazioni, aziende e industrie verticali, per implementare tale nascente economia e sfruttare i trend positivi per i prossimi anni per rilanciare l’idea di un’Europa iperconnessa e sostenibile.
La domanda sta crescendo (scuola, sanità, egovernment, trasporti, mobilità, ambiente, energia, trattamento/gestione rifiuti, risorse idriche, agricoltura, occupazione, innovazione sociale, industria dei servizi, sicurezza e molto altro) ed i mercati locali mostrano maturità e impegno, anche grazie alle azioni di supporto di Governi ed enti pubblici, nonché al progresso tecnologico, col risultato di indurre il mondo delle imprese ad investire di più in questo nuovo settore e di cercare partnership pubblico-privato per lanciare nuovi progetti.
Le città generano l’80% del PIL mondiale, qui si trova lavoro, svago, servizi, intrattenimento e prodotti di consumo. Entro il 2030 l’85% della popolazione mondiale vivrà in centri urbani. Il consorzio internazionale C40, a cui partecipano le più grandi amministrazioni metropolitane di tutto il mondo, ha annunciato ben 4734 piani di azione per i cambiamenti climatici, i trasporti, l’inquinamento, l’innovazione tecnologica, le agende digitali, l’energia e la mobilità.