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Milano Smart City, Assolombarda: una Silicon Valley meneghina sulle ali dell’Expo 2015

Italia


Mancano meno di due anni alla grande Esposizione Universale di Milano e già è tempo di immaginare e predisporre le risorse necessarie per sfruttare al meglio le infrastrutture che saranno tirate su, anche successivamente i giorni dell’Expo 2015.

 

Sono tante le proposte arrivate, tutte diverse ed egualmente valide, ed alcune di queste sono state presentate durante la conferenza “MasterPlan Post Expo 2015” di Arexpo, dove era presente anche Assolombarda. Secondo l’associazione delle imprese lombarde, all’interno dell’Expo dovrebbero trovar posto un nuovo polo dell’innovazione tecnologica, dedicato allo sviluppo delle idee che cambieranno il volto di Milano, nuovi laboratori high-tech e spazi per lanciare progetti di promozione e attrazione internazionali, utili a supportare il prodotto italiano nel mondo.

 

Ma come sfruttare al meglio i 105 ettari destinati al progetto Expo? Tre i fattori chiave individuati per dare vita ad un ecosistema efficiente e aperto a tutti i soggetti innovatori che convergeranno nel capoluogo lombardo prima, durante e dopo l’Esposizione: smart city, Cloud Farm Startup e Nexpo HUB.

 

L’area dell’Expo rappresenta un asset primario per il territorio e forse è l’occasione tanto attesa per far nascere Silicon Valley milanese nel 2016, rappresentata da una ‘Smart City‘ capace di attrarre investimenti, talenti e imprese, in grado di riportare Milano e il Sistema Italia su un terreno competitivo decisamente internazionale.

 

Una smart city ‘ecosistema’, dove integrare infrastrutture, progetti e idee per supportare  le imprese, i centri di ricerca, le università e, in particolare, le PMI, spina dorsale del tessuto imprenditoriale regionale e nazionale.

 

Ad essa si affiancheranno una Cloud Farm Start-up, infrastruttura tecnologica per l’erogazione in modalità cloud di servizi IT a privati, imprese e pubbliche amministrazioni, e Nexpo HUB, cioè un punto di riferimento per le aziende che generano servizi ad alto valore aggiunto in una logica end to end sviluppati in chiave digitale (es. servizi tecnologici, di back-office, consulting e ICT di eccellenza), che possono trovare nell’area un’aggregazione per filiera e di mercato.

 

L’eredità che ci si aspetta dall’Expo è di quelle importanti, con un enorme patrimonio di infrastrutture, per questo serve un piano di riutilizzo degli spazi espositivi e un piano di servizio per la realizzazione di insediamenti da valutare attentamente, per le finalità d’uso, secondo criteri selettivi di sostenibilità economica e sociale.

 

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