Gran Bretagna
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L’incremento dei Big Data, l’utilizzo diffuso delle piattaforme open data, la necessità di ottimizzare e risparmiare, di sfruttare tecnologie sempre più efficienti, sta rivoluzionando il concetto stesso di sviluppo, di lavoro e di mercato, in nome di una società protesa verso l’innovazione.
Un processo di crescita molto diverso, rispetto ai decenni passati, non più guidato dall’idea di un progresso infinito, ma da quella della sostenibilità e dell’efficienza, a cui si affianca la necessità di risparmiare sui costi, ridurre consumi e tagliare ogni forma di inquinamento (che anch’esso ha un costo).
Secondo il nuovo Rapporto ‘Global Market Opportunities and UK Capabilities for Future Smart Cities‘, il Regno Unito sarà a breve uno dei mercato per servizi e tecnologie smart city più importanti d’Europa e del mondo, con un valore che sarà pari a 40 miliardi di dollari nel 2020.
L’high tech è ormai una risorsa per l’espansione delle aree urbane di tutto il mondo. Entro pochi anni il 75% della popolazione globale vivrà in città e questo comporta già da ora l’urgenza di interventi rapidi e sostanziosi, in termini di energia elettrica, di gas, di risorse idriche, di gestione dei rifiuti, di mobilità, di rete di trasporto, di logistica, di merci alimentari e di uso industriale, di vivibilità e sostenibilità ambientale.
Ambiti in cui si dovranno offrire nuovi servizi e prodotti, con ricadute notevoli sull’occupazione e la crescita economica. Per questo in Gran Bretagna è stato annunciato un nuovo Smart City Forum, presieduto dal ministro per l’Università e la Scienza, David Willetts, e dal ministro per lo Sviluppo urbano, Greg Clarck, a cui prenderanno parte architetti, urbanisti, ricercatori, innovatori e aziende.
“Già oggi quasi l’80% della popolazione britannica vive in centri cittadini – ha precisato Willetts – è nostro compito ideare e realizzare interventi infrastrutturali adeguati al cambiamento e all’era digitale che stiamo vivendo, per questo abbiamo pensato a nuove soluzioni per l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2 e il risparmio economico per l’amministrazione e le tasche dei cittadini“.
Il Governo britannico ha stanziato solo per il biennio 2012/2013 95 milioni di sterline in R&D a favore del Research Councils, 50 milioni di sterline per la nuova piattaforma Future Cities Catapult e 33 milioni di sterline per numerosi progetti pilota.
(F.F.)