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Women empowerment e smart city: cambiamento impensabile senza una prospettiva di genere e di inclusione

Italia


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Esiste una criticità tutta al femminile all’interno del paradigma economico, culturale e tecnologico delle smart city e delle smart community? Secondo i partecipanti all’incontro “Smart City: Genere e Inclusione. L’intelligenza dei territori e le differenze“, che si è tenuto la scorsa settimana in occasione di Smart City Exhibition 2013 a Bologna, sicuramente si e le soluzioni sono come al solito già a portata di mano.

 

Parlare di città intelligenti in ottica di genere, di inclusione, di intelligenza dei territori e di valorizzazione delle differenze, vuol dire immaginare le nostre città come reti di relazioni ricche e feconde. Si tratta sostanzialmente di un problema culturale e tecnologico, ma gli strumenti per superare le difficoltà esistono già.

 

La trasformazione dei contesti urbani in ottica smart propone modelli di sviluppo nei quali le tecnologie e le soluzioni più avanzate possono ridisegnare i modelli di mobilità, uso del tempo, sostenibilità ambientale, integrazione tra servizi, comunicazione e interazione tra i cittadini” – sostiene Roberta Cocco, Direttore Corporate Social Responsibility e National Development di Microsoft Italia.

 

È impensabile andare in questa direzione senza una prospettiva di genere e di inclusione. L’apporto delle donne è da sempre centrale, “perché svolgono un ruolo fondamentale nella vita sociale delle comunità in cui vivono e si relazionano“, ha commentato Cocco, che ha inoltre raccontato come Microsoft si stia impegnando da tempo in tale ambito con Futuro@lfemminile: “il progetto di Responsabilità Sociale promosso da Microsoft e ASUS, crede fortemente nell’esigenza di mettere le donne al centro delle nuove città e attraverso le iniziative che promuove sul territorio italiano lavora affinché l’innovazione accresca la partecipazione, l’inclusione e il benessere delle persone per costruire le smartcities del futuro“.

 

Non esistono città per le donne, né città per gli uomini, esistono città che mettendo al centro le persone, immaginino il loro sviluppo come crescita di una ricca rete di relazioni che, aiutata dalle tecnologie, possa far circolare la conoscenza, come linfa vitale della nostra società e della nostra economia“, ha precisato il Presidente di Forum PA, Carlo Mochi Sismondi.

 

La fruizione degli ambienti urbani da parte delle donne pone all’attenzione aspetti cruciali quali ad esempio mobilità in relazione al binomio vita-lavoro, oltre che ‘tempo’ e ‘sicurezza’. La tecnologia è un fattore abilitante in grado di offrire una grande opportunità nel processo di costituzione di una smart community di cui esse possano beneficiarne in prima persona per tali aspetti, ma anche a cui esse possano contribuire con la loro creatività, determinazione, capacità di flessibilità“, ha infine spiegato Manuela Lavezzari, Marketing Manager di ASUSTek Italy.

 

Occorre quindi pensare a progetti e modelli high-tech in grado di ridisegnare gli equilibri interni della famiglia, dei luoghi di lavoro, delle città, hanno spiegato i partecipanti al convegno, in modo da garantire il coinvolgimento e l’inclusione delle donne. Un tema, oltre che tecnologico, squisitamente culturale, dove l’uomo deve assumersi nuove responsabilità, e politico, con una maggiore sensibilità legislativa alle tematiche di genere.

 

In occasione dell’incontro è stata annunciata l’idea di una raccolta delle migliori pratiche realizzate dalle città italiane per promuovere l’utilizzo delle tecnologie per la democrazia, la partecipazione, la co-progettazione, con una particolare attenzione all’inclusione sociale e al ruolo che in questo processo possono avere le donne. La raccolta sarà lanciata da Forum PA e da futuro@lfemminile nei prossimi giorni e sarà premiata durante Forum PA 2014.

 

(F.F.)

 

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