Europa
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Il 75% degli europei vive aree urbane, centri propulsori della crescita e dell’innovazione economica a livello nazionale. La Commissione europea considera le smart city un obiettivo di primaria importanza per lo sviluppo sostenibile delle città e per affrontare le sfide economiche e tecnologiche lanciate dai mercati globali.
Saranno 200 milioni di euro i fondi disponibili per portare avanti progetti europei a favore dell’innovazione, dei cittadini e dell’ambiente. I settori sono molteplici e tutti centrali per il cambio di passo chiesto dell’Unione europea in tema di energia, sostenibilità, inquinamento, produttività e qualità della vita.
Presto sarà inoltre lanciato il nuovo “Lighthouse Projects“, finanziato parzialmente dal programma Horizon 2020 e dedicato al sostegno di tutti quei progetti e quelle iniziative destinati ad interventi ICT based, innovativi e sostenibili, in ottica città intelligenti. Il 26 novembre prossimo saranno annunciati i dati relativi ai primi risultati registrati nei Paesi che hanno aderito al progetto.
I centri urbani crescono in maniera rapida e il consumo di risorse energetiche, idriche e alimentari è già altissimo, con il conseguente problema dello smaltimento dei rifiuti e delle materie di scarto. Le smart city, con l’utilizzo di adeguate tecnologie, rappresentano oggi una via di uscita dalla crisi economica e una valida soluzione a numerosi problemi che assillano i cittadini: rifiuti, energia, verde, inquinamento dell’aria e del suolo, vivibilità dei centri urbani, traffico, trasporti, consumo eccessivo delle risorse ambientali e del territorio.
Il 24 ottobre prossimo, durante il Consiglio europeo, la vicepreseidente della Commissione europea, Neelie Kroes, cercherà nuovamente di affrontare questi argomenti e di sostenere la nascita delle smart city in tutti i Paesi dell’Ue, tema di cui si è parlato anche nella recente Smart Cities and Communities Partnership di Bruxelles.
Un’occasione per avviare nuovi processi conoscitivi e amministrativi relativi alla crescita delle città e all’utilizzo di nuove tecnologie sostenibili anche nell’edilizia, nei trasporti, nell’efficienza energetica e nel trattamento dei rifiuti. Settori ritenuti particolarmente critici, su cui intervenire il prima possibile e sui quali gli stessi cittadini devono dire la loro, perchè una smart city esiste solo in presenza di cittadini informati, attivi e coinvolti nei processi decisionali.
(F.F.)