Mobilità sostenibile, Marche sul podio delle regioni virtuose: al via progetto Jesi smart city

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In Italia solo il 7% del parco macchine è ecologico. Tra le regioni più virtuose in tema di mobilità sostenibile, al primo posto c’è l’Emilia-Romagna, seguita da Marche e Veneto. Tra le novità il progetto Jesi Smart City, tutto per la smart mobility.

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L’affermazione di una mobilità più sostenibile nel nostro Paese sta avvenendo a piccoli passi e tra mille difficoltà. Di questi giorni la firma del progetto europeo ‘Civitas capital’, a favore di una smart mobility urbana che veda in tutta Europa il prevalere dei trasporti ‘verdi’ su quelli tradizionali. Sul territorio italiano ci sono in totale più di 37 milioni di autovetture in circolazione, di cui solo 2,63 milioni ecologiche, cioè a metano, Gpl, ibride e elettriche.

 

Un 7,1% sul totale che appare ancora poca cosa, rispetto agli obiettivi europei previsti nel progetto Horizon 2020, che punta con maggiore enfasi su traporti intelligenti, integrati e sostenibili per rilanciare la crescita economica, migliorare la vivibilità dei centri urbani e diminuire gli inquinanti. Il risultato emerge dall’analisi

condotta dall’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), su dati Aci, e mette il luce la quota modesta di auto ecologiche sul parco circolante italiano.

 

Nella classifica delle regioni italiane più virtuose, in tema di buone pratiche di mobilità sostenibile, il territorio con il parco circolante più ecocompatibile è l’Emilia-Romagna, dove le autovetture a metano, gpl o elettriche rappresentano il 16,11%. Al secondo posto troviamo le Marche, con il 14,78%, e al terzo il Veneto, con una quota pari al 9,44%. All’ultimo posto, invece, il Friuli Venezia Giulia, con appena il 2,56%, preceduto a breve distanza dalla Sardegna (2,70%) e dalla Calabria (2,96%).

 

Proprio in provincia di Ancona, a Jesi, è stato presentato nei giorni scorsi il nuovo progetto di smart city marchigiana, fortemente incentrata sulla smart mobility. Jesi Smart City sarà quindi un centro urbano ad girare con mezzi di trasporto pubblici locali, automobili e veicoli elettrici, per una mobilità più sostenibile e a misura d’uomo.  La gran parte degli spostamenti dei cittadini avviene tra casa e scuola e casa e lavoro, quindi è compito dell’amministrazione pubblica favorire l’uso di mezzi di trasporto alternativi alla macchina privata, tra cui anche le biciclette.

 

È allo studio dell’Amministrazione comunale, nell’ambito del progetto Intermodal, finanziato da un programma comunitario, una nuova proposta operativa di intermodalità sostenibile dei trasporti e della mobilità, aperta ai soggetti economici che operano nel settore e agli operatori turistici. Probabile l’integrazione anche con il trasporto ferroviario.

 

Due i progetti già avviati: Biciplan e carpooling Jesi. Il primo, frutto della partecipazione dei cittadini ad una consultazione online proposta dall’amministrazione pubblica, illustra le linee guida strategiche per valorizzare la ciclopedonalità nella città di Jesi. 

 

Per il car pooling, invece, è stato allestito un sito internet pubblico, dove offrire/trovare un passaggio in auto, mentre sono pronti altri due progetti collegati: parcheggi scambiatori agli ingressi della città dove lasciar gratuitamente l’auto ed accedere il centro tramite bus-navetta e il city-logistics per l’introduzione e l’utilizzo di veicoli elettrici destinati al carico e scarico delle merci per chi deve accedere in centro.

 

La Regione Marche, infine, si è fatta promotrice del progetto “Poly-SUMP” (Polycentric Sustainable Urban Mobility Plan), nell’ambito del programma di finanziamento europeo, con la finalità di studiare e realizzare piani efficaci per la mobilità sostenibile in regioni policentriche (www.poly-sump.eu).

 

(F.F.)

 

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