Italia
Le crisi economiche non generano solo grandi disagi e paure, ma spesso offrono l’opportunità di cambiare e di innovare il sistema nel suo insieme. La scorsa settimana si è svolta a Roma l’Assemblea programmatica nazionale in preparazione degli Stati Generali della Green Economy, importante evento dedicato all’economia sostenibile, organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che avrà luogo il 6 e 7 novembre prossimi a Rimini nell’ambito di Ecomondo.
Un appuntamento romano che ha anticipato alcuni temi del meeting romagnolo e che ha voluto sottolineare la rilevanza delle tecnologie verdi e pulite per lo sviluppo di un nuovo modello di crescita centrato sulle smart city, la valorizzazione del territorio, l’innovazione tecnologica e l’utilizzo efficiente delle risorse.
Tra i tanti partecipanti al convegno, Ignazio Marino, sindaco di Roma, ha illustrato le sfide a cui la sua amministrazione cittadina non può più sottrarsi: la riduzione del consumo di energia da fonti fossili e di risorse naturali (acqua, suolo, …); l’abbattimento delle emissioni di gas serra; la riduzione dell’inquinamento locale; la realizzazione di un ciclo virtuoso dei rifiuti.
Criticità da trasformare in leve per la crescita e che Marino ha voluto inserire in una roadmap per il rilancio definitivo dell’economia della città di Roma e del suo territorio: “Priorità di questa Amministrazione è quella di far diventare Roma una smart city. Dobbiamo raggiungere la capacità di investire in una strategia complessiva, che vede al centro il tema dell’energia. Dobbiamo favorire la nascita di imprese nel settore della ricerca, dell’innovazione e della creatività. È da questi elementi che può scaturire il futuro di una città capace di rinnovarsi e di attrarre investimenti, introducendo nuove soluzioni tecnologiche ma, soprattutto, puntando alla trasformazione della città, investendo nella sostenibilità, nell’efficienza e nella capacità di essere inclusiva“.
E le risorse ci sono già tutte, a partire da ciò che si è fatto nel tempo e che non è mai stato sfruttato a dovere: università, pubbliche e private, centri di ricerca di rilievo internazionale, straordinario patrimonio artistico e culturale, patrimonio pubblico, spazi verdi (da tutelare, rendere accessibili a tutti e ampliare), associazioni sul territorio, forte vocazione turistica, vicinanza del mare e posizione geografica privilegiata nel Mediterraneo. Un grande potenziale di crescita economica a cui deve affiancarsi un piano di investimenti nel settore dell’energia: “Avvieremo progetti finalizzati a produrre energia con impianti fotovoltaici installati sugli edifici pubblici, migliorando e rendendo intelligente l’intera macchina comunale, a partire dalla gestione degli immobili e dell’illuminazione pubblica – ha spiegato Marino nel suo intervento – come per il progetto LIFE “Roma per Kyoto”, che dovrà essere rafforzato allo scopo di creare una condivisione con il sistema delle imprese che operano nel territorio, per rendere più efficiente l’intera economia della Capitale“.
Altri obiettivi menzionati dal sindaco di Roma, sono: la mobilità sostenibile, con interventi sia nella direzione della mobilità elettrica, sia nell’uso di mezzi a impatto zero per la logistica delle merci nel centro storico, che vedranno il sostegno della Commissione Europea attraverso il Progetto LIFE+ EFRUD; e il Piano per gli Acquisti Verdi, per far nascere nuove opportunità di crescita economica per un sistema locale che punti sull’utilizzo delle materie prime seconde, ottenute dalla corretta gestione dei rifiuti.
Infine i rifiuti, un argomento critico su cui si gioca una partita di rilievo globale, ma di cui Roma soffre in maniera particolare, con una discarica ormai colma e l’incapacità politica di trovare una soluzione adeguata, che sappia risolvere il problema una volta per tutte: “È prioritario riportare Roma fuori dall’emergenza, mediante la creazione di un ciclo virtuoso dei rifiuti che passi attraverso l’implementazione delle filiere del riciclo, riuso e recupero e della relativa impiantistica. L’energia, i rifiuti, la mobilità, non devono rappresentare emergenze insanabili ma, piuttosto, occasioni per introdurre elementi di cambiamento e di innovazione“.
Una città che deve cambiare, innovarsi e saper guardare al futuro, consapevole della sua forza, partendo subito dalla programmazione dei Fondi strutturali dell’Unione Europea 2014-2020, su cui Roma deve poter contare, e cercando di avviare una stagione di investimenti , anche coinvolgendo la Regione Lazio, che siano durevoli e in grado di generare effetti positivi sull’occupazione e sulla qualità dello sviluppo sostenibile.
(f.f.)