Un team di aziende europee e giapponesi, guidate dal centro di ricerca CEA-Leti, con sede in Francia, sta lavorando ad un nuovo progetto di ricerca e sviluppo per smart city denominato CLOUT. Secondo quanto annunciato dall’Istituto, il programma di investimenti è destinato alla nascita di due città dell’Unione europea e due del Giappone, caratterizzate dall’uso di tecnologie Internet of Things (IoT) e cloud computing.
Si tratta nello specifico di imprese di caratura mondiale, come l’italiana Engineering, STMicroelectronics, NTT East, NTT R&D, Panasonic e, oltre il CEA-Leti, di centri di ricerca dell’Università della Cantabria, della Keio University e del Nationa Istitute of informatics. Il progetto andrà a valere sul 7° programma quadro della Commissione europea, con il sostegno del National Institute of Information and Communications Technology (NICT) del Giappone.
CLOUT potrà contare su un finanziamento iniziale di 4 milioni di euro, per una durata indicativa di 3 anni, con l’obiettivo di realizzare nuove infrastrutture per lo sviluppo di servizi cloud e IoT nelle in 4 municipalità: Fujisawa e Mitaka in Giappone, Santander e Genova per l’Europa.
Grazie al sostegno di diversi stakeholders, CLOUT consentirà di sviluppare nelle 4 città pilota un’offerta ampia e innovativa di applicazioni cloud e IoT, mirate a far crescere la digital economy, nell’offrire nuove servizi ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche.
CLOUT utilizza la nuvola per avvicinare l’Internet of things all’Internet of people, attraverso l’Internet of services, sfruttando cioè tutte le informazioni a disposizione per rendere le città sempre piu’ smart. Nel caso di Genova, aiuterà a fornire le infrastrutture come servizi, che possono essere riutilizzati da diverse piattaforme e fornitori di servizi. Sarà possibile per gli utenti finali creare servizi cloud personali e condividerli con altri cittadini.
Tra i settori in cui sono previsti interventi di tale tipo, troviamo i trasporti pubblici, la gestione della sicurezza, il monitoraggio cittadino, la gestione delle emergenze, l’inclusione sociale e la comunicazione con la cittadinanza, favorita dell’uso dei più moderni smart connected device, sfruttabili anche per raccontare la città, i suoi problemi e le maggiori criticità tramite foto, video e messaggi di testo.
(f.f.)