Stati Uniti
La Città di Detroit ha ufficialmente dichiarato lo stato di banca rotta, per debito complessivo pari a 18,5 miliardi di dollari. Si tratta del caso più eclatante della storia degli Stati Uniti, non per il volume di debiti, ma per la rilevanza del centro urbano coinvolto. Nel 2011 fu la volta di Jefferson County, in Alabama, per 4 miliardi di dollari, ma sono decine le città di medie e piccole dimensioni che non ce l’hanno fatta a superare la grave crisi economica che sta colpendo gli Stati Uniti (e non solo), dal 2008 a oggi.
Secondo il Washington Post di oggi sono 36 i centri urbani, tra cui San Bernardino, Mammoth Lake, Stockton, Harrisburg, Boise County, che hanno dichiarato banca rotta. Realtà urbane di media grandezza, ma il cui fallimento amministrativo comporta anche il coinvolgimento di molte imprese legate ad enti pubblici, soprattutto nel settore energetico, delle risorse idriche, nella sanità, nell’edilizia, nella fornitura di prodotti e servizi.
E proprio le utilities del Nord America potrebbero offrire una exit strategy alle disastrate amministrazioni cittadine, con nuovi modelli di business legati all’innovazione tecnologica e alle smart grids, con ricadute economiche significative sul territorio e sull’occupazione. Gerald “Jerry” McNerney, ingegnere e politico, eletto per lo Stato della California nella Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha presentato lo scorso 14 luglio lo Smart Grid Advancement Act.
Una proposta di legge per rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse energetiche del Paese, anche in relazione del recente Rapporto del Dipartimento dell’Energia USA che ha calcolato in 7 miliardi di dollari il mercato delle reti di distribuzione intelligente dell’energia nel Paese, con un’importante impatto sull’occupazione: 50 mila nuovi posti di lavoro nel 2013.
“Dobbiamo muoverci subito, solo così gli investimenti in smart grid produrranno i benefici economici reali di cui le famiglie americane hanno bisogno, in termini di riduzione dei costi e posti di lavoro“, ha dichiarato McNerney, sottolineando il fondamentale contributo delle nuove reti energetiche “nello sviluppo delle fonti rinnovabili e nell’integrazione di corrente elettrica pulita da immettere nel circuito locale e nazionale“.
L’iniziativa legislativa potrebbe essere un valido strumento per la riduzione dei consumi energetici, dei costi in bolletta e dell’inquinamento, soprattutto in termini di CO2. “I cambiamenti climatici potrebbero aumentare notevolmente la domanda di energia nei prossimi anni – ha spiegato il politco – le smart grid sono una risposta anche a questo distribuendo meglio i flussi ed evitando i picchi“.
All’interno della proposta di legge è contenuto anche l’Environmental Protection Agency (EPA), iniziativa dedicata all’efficienza energetica relativa ai diffusissimi apparecchi consumer electronics.
(f.f.)