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QI-Quartiere Intelligente: Napoli officina smart city, dalla rigenerazione di spazi pubblici al ‘walking audit’

Italia


Innovare la città rigenerando spazi pubblici abbandonati al degrado e applicando metodi di ri-uso, economici, efficienti e soprattutto eco-sostenibili. Sono questi gli elementi di base su cui poggia il progetto “QI Quartiere Intelligente“, organizzato dall’associazione omonima con il patrocinio del Comune di Napoli.

 

L’openning act c’è stata lo scorso fine settimana nel quartiere Montesano della città partenopea. Superato un cancello di ferro si entra in un luogo rivestito di colori, musica, attività ricreative, punti di informazione, un opificio polivalente recuperato dalla distruzione e una palazzina dell’Ottocento da destinare ad attività didattiche ed informative, con future possibilità di ristrutturazione a factory multidisciplinare.

 

QI Quartiere Intelligente nasce per diventare un’officina comune, una piattaforma urbana di cooperazione e di produzione di cultura e di infrastrutture tecnologiche e immateriali“, ha spiegato Cristina Di Stasio, presidente dell’Associazione QI e ideatrice del progetto.

Non serve gettare altro cemento o bruciare nuovi spazi verdi, piuttosto riutilizzare le risorse che già abbiamo a disposizione: un’officina in cui promuovere attività legate all’architettura ecosostenibile, all’urbanistica a zero impatto ambientale, all’energia pulita, al combustibile ecologico, alle arti e culture del visuale, al design, all’artigianato, a nuove forme di produzione industriale, alla moda, alla comunicazione audiovisiva.

 

Un’area dalle grandi potenzialità culturali, pubbliche e di social innovation, che ha attirato l’attenzione di urbanisti, innovatori, intellettuali dell’area vesuviana e dell’amministrazione pubblica, con il risultato di dare vita ad un’associazione attiva sul territorio ed in grado di proporsi come catalizzatore di sperimentazione e sviluppo sostenibile. Obiettivi di ‘QI Quartiere Intelligente’ sono: qualità ecologica, riciclo virtuoso dei rifiuti, efficienza energetica, utilizzo di fonti rinnovabili e di materiali bio-sostenibili, sperimentazione di buone pratiche, nuovi modelli di inclusione sociale.

 

Dallo scorso fine settimana, sono disponibili al pubblico un orto urbano e didattico, parte dell’edificio destinato all’esposizione del progetto e le tavole grafiche relative a QI che saranno materiale di dibattito in un evento internazionale che si terrà sempre a Napoli, a settembre prossimo. Lo spazio, inoltre, sarà laboratorio permanente per il recupero, la rigenerazione e la valorizzazione di oltre 200 ‘scale napoletane’, aderendo al Coordinamento recupero scale di Napoli.

 

A Napoli ci sono centinaia di percorsi pedonali naturali (135 scale vere e proprie, 69 gradonate) che vanno valorizzati e recuperati alla vivibilità urbana. Angoli cittadinida rivalutare, rivivere, riguadagnare alla cultura e alla socialità, che nelle nostre città d’arte diventano tesori da riconsegnare a noi tutti, come fa da tempo l’associazione Scale di Napoli, in perfetta sintonia con i più diffusi modelli di smart city in tutto il mondo.

 

Tra le altre iniziative che stanno prendendo piede nel capoluogo campano, c’è anche il ‘walking audit‘: strumento di analisi della qualità dei percorsi pedonali di una determinata area. Questo processo, sostenuto dal Comune di Napoli, consiste nel fare sopralluoghi partecipati, quindi passeggiando sul territorio, per raccogliere opinioni, sensazioni e idee, che consentano di identificare possibili miglioramenti della mobilità pedonale. Tutti i cittadini sono invitati a segnalare le “criticità pedonali” delle aree di volta in volta indicate dal progetto, compilando il questionario alla pagina: www.sondaggio-online.com/s/eeaf20d.

(f.f) 

 

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