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Entro il 2030 sarà possibile risparmiare in Europa circa 70 miliardi di euro l’anno sul conto energia. È quanto è emerso durante la presentazione a Bruxelles dell’ultimo studio di Euroelectric, di cui è presidente Fulvio Conti, già amministratore delegato di ENEL. Il Rapporto, che rientra nel quadro del piano d’azione consegnato al commissario Ue all’energia, Gunther Oettinger, indica nell’innovazione energetica “la via più efficace per uscire dalla crisi, intraprendere un percorso sostenibile per il futuro, dare nuovi posti di lavoro“.
‘L’Europa ha bisogno di innovare, abbiamo 500 milioni di abitanti con fame di energia a basso costo“, ha spiegato Conti, che ha chiesto all’Europa ‘maggiore supporto in un momento storico di recessione“. Secondo lo studio di Eurelectrics, grazie all’innovazione nel settore energetico, due potrebbero essere i principali volani della crescita economica dell’Unione europea: minori costi diretti delle forniture di elettricità, in particolare dalle rinnovabili, e maggiore efficienza energetica. L’Europa, nonostante la forte concorrenza globale di Giappone, USA e Corea del Sud, da un punto di vista dell’innovazione energetica, mantiene alcuni punti di forza: il record di nuovi brevetti nel campo dell’energia pulita (il 33% di quelli registrati nel periodo 1988-2007) e la leadership nella liberalizzazione del mercato energetico, delle rinnovabili e dei contatori intelligenti (Smart meter).
Sull’innovazione nel settore energetico, il quadro regolatorio e le sue ricadute economiche, il prossimo 18 giugno si terrà a Roma l’incontro I-Com su “Rinnovare l’innovazione energetica. Quali policy per un rilancio in Italia e nella UE“. Durante l’evento sarà presentato il V° Rapporto annuale dell’Osservatorio I-Com sull’Innovazione Energetica, elaborato in collaborazione con ABB Italia, Assoelettrica, CNR, ENEA, Enel, Eni, RSE e Terna. L’edizione di quest’anno – accanto a uno studio dei principali trend internazionali su investimenti, brevetti e pubblicazioni scientifiche che sarà illustrato nella prima parte del Rapporto – si concentrerà sull’analisi delle policy per la promozione dell’innovazione energetica a livello internazionale e nazionale.
Secondo Hans ten Berge, segretario generale di Eurelectrics, uno degli ostacoli per nuovi passi avanti nell’Ue, infatti, è proprio il quadro normativo frammentario le policy poco armoniche. L’industria dell’energia chiede quindi all’Ue ‘un quadro di riferimento chiaro – ha detto ten Berge – che significa impiegare il mercato europeo delle emissioni (Ets) come volano per le politiche dell’energia, completare la liberalizzazione del mercato e creare concorrenza per i consumatori‘.
Anche secondo il Consiglio nazionale della Green economy, aperto qualche giorno fa dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, che ha avviato ufficialmente i lavori in vista del secondo appuntamento degli Stati Generali di novembre a Rimini, l’era dell’energia abbondante e a basso costo è finita. Siamo avviati all’era del risparmio e dell’efficienza energetica per far fronte ai fabbisogni di sette miliardi di persone, mentre sul nostro futuro incombe il rischio della crisi climatica.
I potenziali di sviluppo delle attività di risparmio e di efficienza energetica sono enormi, in numerosi settori: degli edifici e dei trasporti, delle apparecchiature, dell’illuminazione e dei processi industriali. Investimenti per il risparmio e l’efficienza energetica in tali settori producono rilevanti vantaggi ambientali, economici e occupazionali, con positive ricadute sia sulla competitività economica, sia sulla sicurezza del futuro approvvigionamento energetico.
(f.f.)