Smart grid in ASIA: un mercato da 16 miliardi di dollari nel 2018

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Nuovi investimenti in soluzioni ICT applicate all’energia: l’Asia punta al consumo sostenibile delle risorse energetiche e all’integrazione delle rinnovabili nelle smart grid, per potenziare l’offerta business e domestica. Più spazio all’eMobility.

Asia


Smart Grid

La domanda di energia cresce vertiginosamente e nei Paesi emergenti si corre ai ripari con ingenti investimenti in sistemi per la gestione efficiente delle risorse, dagli energy management system (EMS) alle smart grid. Secondo un nuovo studio di Frost & Sullivan, il mercato asiatico e del Pacifico dovrebbe raggiungere i 16 miliardi di dollari di valore nel 2018, contro i 5,4 del 2012.

 

La gestione ‘smart’ della rete e la possibilità di distribuire in maniera flessibile e puntuale i carichi di domanda, implicano l’uso di sistemi intelligenti e ICT based, che consentano anche il trasferimento in rete degli apporti proveniente dalle fonti rinnovabili. La richiesta di energia crescente deve aumentare i potenziali e la stabilità della rete, senza ostacolare la distribuzione integrata di risorse tradizionali/rinnovabili.

In tal senso ci sono gli esempi della Corea del Sud, del Giappone e di Singapore, che stanno utilizzando le smart grid applicate al fotovoltaico, alle biomasse, all’eolico e alle stazioni di ricarica per veicoli elettrici (eMobility), oltre che in ambienti domestici e lavorativi.

 

È questa la strada giusta per un consumo energetico critico e sostenibile? I dati relativi all’uso di istallazioni advanced metering infrastructure (AMI) e di energy management system (EMS)  dimostrano di sì. “Si moltiplicano le joint venture in Asia e cresce l’offerta di soluzioni smart grid e smart EMS per i consumatori – ha spiegato Avanthika Satheesh, ricercatore di Frost & Sullivan – senza considerare il business legato all’ammodernamento e la sostituzione di infrastrutture preesistenti, che consentono al settore di garantire alle imprese nuove occasioni di crescita e sviluppo“.

 

Sul fronte dell’eMobility, in Giappone e Corea, entro il 2030, il 20% del parco macchine sarà costituito da veicoli ad alimentazione alternativa. L’uso delle smart grid in tale ambito è in forte aumento, come anche in quello domestico, migliorando gli standard di sostenibilità, sicurezza, efficienza e ottimizzazione dei costi. Al momento le tecnologie qui menzionate sono le uniche che consentano di consumare meno distribuendo meglio, con un risparmio significativo per il consumatore e un basso impatto ambientale (posto un crescente utilizzo di rinnovabili), rappresentando uno dei fattori caratterizzanti le Smart city.

 

È chiaro, fanno sapere dal Frost & Sllivan, che all’innovazione tecnologica c’è da affiancare al più presto una maggiore cultura tecnologica, digitale ed informatica. Si tratta per lo più di soluzioni ICT applicate a diversi campi e il cittadino/consumatore deve conoscere i linguaggi utilizzati, le funzionalità del mezzo e le specifiche tecniche, anche in termini di prevenzione dei problemi, tra cui i potenziali attacchi informatici alle reti. Ogni innovazione tecnologica, in poche parole, deve essere sempre accompagnata da processi formativi e divulgativi, altrimenti è inevitabile che la società cresca a doppia o tripla velocità, producendo nuove disuguaglianze.

(f.f.)

 

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