Genova, Firenze, Bari e Ancona firmano i contratti del Piano Città del MIT: Maurizio Lupi, ‘Risorse per 4,4 mld di euro’

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Genova insiste sulla sicurezza e avvia interventi per il miglioramento della qualità urbana e ambientale. Firenze punta alla città accessibile e sostenibile, mentre Bari ed Ancona lavorano sull’housing sociale e la mobilità alternativa.

Italia


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Altre cinque importanti città italiane firmano i contratti del Piano Città del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Genova, Firenze, Bari, Ancona e Settimo Torinese hanno ufficializzato i piani di riqualificazione e rigenerazione urbana di aree periferiche e particolarmente depresse e/o degradate. Con la firma dei piani di intervento si potrà procedere anche all’assegnazione delle risorse finanziarie e dar corso così alle gare d’appalto per l’avvio dei lavori previsti in ogni centro urbano.

 

E’ quanto comunica il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, che ha affermato: “il piano città è  un programma su cui puntiamo molto in quanto offre una prima risposta ad una forte domanda di rigenerazione urbana e, già nella sua prima selezione, è in grado di mobilitare risorse per circa 4,4 miliardi di euro complessivi“. Il Piano Nazionale per le Città è stato messo a punto dal MIT a seguito del decreto Sviluppo e, pur non essendo direttamente legato al tema smart city, affronta sicuramente da vicino la

questione dello sviluppo e della riqualificazione urbana, aspetti implicitamente rilevanti per una città intelligente.

 

Le città firmatarie dei contratti per l’avvio dei lavori facevano parte delle 28 selezionate a gennaio dal MIT per usufruire di un cofinanziamento nazionale di 318 milioni di euro (224 dal Fondo Piano Città e 94 dal Piano Azione Coesione per le Zone Franche Urbane dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per le Pmi), che attiveranno nell’immediato progetti e lavori pari a 4,4 miliardi di euro complessivi, tra fondi pubblici e privati.

 

Per quanto riguarda Genova, città ancora tramortita dal tragico incidente al porto del 7 maggio scorso, la proposta è finalizzata alla riqualificazione della Valbisagno (una delle due principali vallate cittadine perpendicolari alla costa ed attestata sull’omonimo torrente), agendo in primo luogo sulla più importante criticità dovuta al rischio di esondazione del torrente e dei suoi affluenti ed inserendosi nel filone del miglioramento della qualità urbana e ambientale. Il progetto di riqualificazione dell’assetto del bacino del Bisagno non può prescindere dalla messa in sicurezza dell’affluente rio Fereggiano, la cui piena nel 2011 ha provocato vittime e ingenti danni. Il finanziamento concesso dal Piano città (25 milioni di euro) concorre alla copertura economica di un primo stralcio di interventi per complessivi 45 milioni di euro (a cui concorrono ulteriori risorse rese disponibili dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova) riguardanti la realizzazione di un canale scolmatore che consente di deviare e incanalare le acque in caso di piena, con una sensibile riduzione del rischio.

 

Passando a Firenze, l’amministrazione comunale intende valorizzare l’ambito del Parco delle Cascine attraverso la riqualificazione di due grandi aree degradate, l’ex stazione ferroviaria Leopolda e l’ex Manifattura Tabacchi, per contribuire al rilancio della città sostenibile ed accessibile cui Firenze ambisce con un finanziamento dal Piano Città di circa 15 milioni di euro. La proposta presentata da Bari è invece variamente articolata e prevede la valorizzazione del “litorale ovest” per mezzo di un complesso di collegamenti tra le diverse polarità presenti nel tessuto metropolitano. Gli interventi per 8,2 milioni di euro si caratterizzano per l’attenzione al rapporto con il mare per mezzo della realizzazione di un asse per la mobilità sostenibile di collegamento tra l’aeroporto e la città (attraverso il quartiere San Girolamo) e di un asse di collegamento porto-stazione che unisce le aree centrali della città.

 

Ancona ah preferito concentrarsi sul waterfront cittadino, con molteplici interventi a rilevanza urbana e territoriale che riguardano edifici di grande valore rtistico/architettonico i quali ospitano funzioni urbane e fungono da sistema di collegamento verticale tra il livello del porto e quello della città storica retrostante. Sempre ad ancora, che potrà contare su 8,8 milioni di euro, sono previsti progetti di housing sociale, di social innovation e di natura culturale/ricreativa.

 

Chiude Settimo Torinese, con gli interventi oggetto del finanziamento concesso dal Piano città per circa 5,8 milioni di euro, che riguardano la realizzazione di infrastrutture viarie a supporto sia dell’insediamento di social housing che del comparto di proprietà pubblica, con l’obiettivo di valorizzare e rendere accessibili le aree verdi del centro abitato e di migliorare la rete di trasporto urbana.

(f.f.)

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