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Nasce Brescia Smart City: primi progetti dedicati a open data, efficienza energetica e ‘movida’ sostenibile

Italia


Tra qualche giorno sarà annunciata, in via ufficiale, la costituzione dell’associazione Brescia Smart City, di cui è stato già eletto, tramite regolare bando, il presidente: Raimondo Bruschi. Una nuova realtà per l’innovazione sociale e tecnologica della provincia lombarda e l’Italia intera, che ha già raccolto il consenso di del panorama imprenditoriale bresciano, degli enti pubblici locali e soprattutto delle organizzazioni cittadine del territorio.

 

Priorità dell’associazione sarà ascoltare i cittadini e dare risposte ai loro bisogni, trovando le soluzioni più idonee, sia da un punto di vista tecnologico, sia amministrativo“, ha spiegato al Giornale di Brescia il neo presidente dell’Associazione Brescia Smart City. “La realizzazione della Smart city bresciana – ha specificato Bruschi – ci consentirà di creare nuovi dispositivi dedicati all’area urbana, quindi l’internet delle cose, per raccogliere dati che si aggiungeranno a quelli a disposizione del Comune per prendere scelte strategiche e migliorare nettamente la qualità della vita dei cittadini“.

 

L’esperienza nel campo dell’ICT e dell’informatica, di cui vanta Bruschi, servirà sicuramente ad allargare il panorama di riferimento dell’associazione e a prendere le decisioni più efficaci, in termini di progetti e nuove applicazioni da sviluppare. Proprio su queste ultime punta l’organismo appena nato, con l’individuazione di strumenti nuovi da mettere a disposizione del cittadino per segnalare problemi e disservizi in tutta l’area comunale, e per accedere a innovative soluzioni di rete.

A sostegno dell’iniziativa c’è la Città di Brescia, A2A, Brescia Infrastrutture, Camera di Commercio, Università Statale e Cattolica e associazioni cittadine. Obiettivi di massima sono la stesura di un’agenda digitale cittadina, trovare maggiori investimenti in tecnologie di nuova generazione e garantire più risorse alla ricerca. Le idee innovative non mancano sul territorio, ma servono soldi freschi e sostegno da parte delle istituzioni centrali e locali, ha spiegato la coordinatrice del progetto Brescia Smart City, Nadia Busato.

 

Una piattaforma su cui si sta lavorando da tempo e che vede sul tavolo i progetti: Brescia smart living, Open Data e City Call#1. Tre diversi filoni di interventi che, grazie al sostegno del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, hanno già ottenuto i finanziamenti necessari per far partire i lavori nei settori della smart energy, della social innovation e dei dati aperti della Pubblica Amministrazione. Particolarmente interessante, vista la dimensione del problema che affligge tantissime città italiane, è il progetto City Call, destinato alla risoluzione degli attriti crescenti tra giovani e meno giovani avventori dei locali del centro città e i residenti sfiniti dagli schiamazzi notturni.

 

La città di Brescia, assieme a Treviso e Verona, è stata riconosciutadall’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) come città più innovativa d’Italia, con l’assegnazione del premio ‘Smart City Roadshow’, consegnato lo scorso mese in occasione dello SMAU Padova: ‘Per aver realizzato un progetto innovativo e di esempio virtuoso per lo sviluppo delle moderne città intelligenti’.

(f.f.)

 

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