Germania
Si preannuncia davvero imponente il nuovo progetto presentato da E.On. e Hydrogenics Corporation per la costruzione in Germania di un impianto ad idrogeno con tecnologia PEM-Proton Exchange Membrane. La struttura sarà la più grande al mondo nel suo genere e i lavori dovrebbero partire già dalla seconda metà del 2013, finanziati dal programma nazionale tedesco per l’innovazione NIP (National Innovation Program), dedicato allo sviluppo dell’idrogeno come fonte d’energia rinnovabile e delle pile a combustibile.
La particolarità del progetto, che prenderà vita ad Amburgo, è che si tratta di un impianto di accumulo da 1 MW e sarà alimentato da energia in eccesso generata da impianti eolici. La tecnologia PEM ne è il fulcro e il suo utilizzo consentirà, nelle intenzioni dei due Gruppi tedeschi, di realizzare ‘pile a combustibile a elettrolita polimerico’ più efficienti di quelle finora disponibili e in grado di sfruttare l’idrogeno come fonte energetica per la grande area industriale della città e magari come carburante per mezzi di trasporto, illuminazione a LED, riscaldamento.
“Questo è un grande giorno per il mercato energetico nazionale – ha commentato Daryl Wilson, Presidente e CEO di Hydrogenics – il nuovo impianto della E.ON. consentirà alla Germania di utilizzare in maniera più efficiente ed efficace tutta l’energia prodotta da fonti rinnovabili, aumentandone considerevolmente le potenzialità di stoccaggio e di accumulo grazie all’idrogeno che ne assorbirà gli eccessi e ne livellerà le instabilità di rete, migliorando nel complesso le prestazioni anche delle smart grid sul territorio“.
In tal modo, l’idrogeno prodotto potrà essere conservato in grandi volumi e per lunghi periodi (cosa finora piuttosto complessa da ottenere), sfruttando le reti di gas naturale presenti nel Paese. Una leva economica straordinaria per Amburgo, che potrà contare sulla più avanzata struttura ad idrogeno del mondo ‘PEM based’, in grado di alimentare con energia alternativa l’intera città e i suoi distretti industriali. La costruzione dell’impianto sarà portata avanti da un consorzio di imprese specializzate e centri di ricerca tedeschi, mentre le risorse sono state messe a disposizione dal programma NIP, dal ministero dei Trasporti e le Infrastrutture e la National Organisation for Hydrogen and Fuel Cell Technology (NOW).
Da un punto di vista pratico, bisogna pensare alle ricadute economiche di un impianto di questo tipo, che andrebbe a fornire energia per il Porto di Amburgo, il secondo in Europa e il nono nel mondo, in termini di tonnellate scambiate e mezzi in transito, per i siti dedicati all’industria aerospaziale civile, per l’alta densità di media company e delle aziende attive nella filiera dell’editoria, quasi tutte concentrate qui, per l’industria pesante dell’acciaio e dell’alluminio, per i numerosi cantieri navali e molto altro. L’area metropolitana di Amburgo è abitata da oltre 5 milioni di abitanti ed è una delle più sviluppate d’Europa, in termini di infrastrutture e di tasso di innovazione tecnologico, di centri di ricerca e di laboratori avanzati, sarebbero enormi le possibilità di utilizzo per un nuovo sistema di trasporti urbani ed extraurbani, per il riscaldamento degli edifici pubblici e privati, per l’illuminazione pubblica e domestica, senza contare il basso impatto ambientale che deriva dall’uso massiccio dell’idrogeno.
(f.f.)