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Padova ‘Soft City’: partire dalle imprese di servizi innovativi per costruire la Smart region del Nord-Est

Italia


Il primato veneto per densità di imprese di servizi innovativi spetta a Padova con il 23%. Una rete di oltre 16 mila Pmi (6.548 nel capoluogo), il 17% del totale, che genera l’11,2% della ricchezza provinciale. Un comparto cresciuto in termini di imprese anche negli anni della crisi (+4,5% dal 2009 al 2012), che oggi si candida a rigenerare la competitività del manifatturiero ed innovare la Pubblica Amministrazione. Da qui parte il progetto ‘Padova Soft City’, promosso da Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Padova, in collaborazione con il Comune di Padova, l’antica Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio e il coinvolgimento di tutte le categorie economiche sul territorio: un tecnopolo dove operano oltre 3mila imprese ad alto valore aggiunto nei settori engineering e informatica, ricerca e sviluppo, marketing, telecomunicazioni.

 

Nei lavori sarà coinvolta un’area ampia della città, che va dalla Stazione ferroviaria al distretto Sud Padova 1. Qui nascerà la smart city padovana, denominata Soft City, ovvero la città delle imprese, luogo dell’attrazione degli investimenti e dove ecosostenibilità, nuovo pensiero urbano e tecnologie digitali, consentano di ripensare la città delle imprese dell’oggi e del domani. In una prima fase il progetto si avvarrà del prezioso contributo del Politecnico di Torino – Istituto Superiore Mario Boella, con la mappatura dell’area e delle imprese che vi operano e la selezione dei progetti che saranno sviluppati per singoli step all’interno di Padova 2020.

Vivere in un territorio intelligente, sostenibile e con servizi digitali e web based“, così Gianni Potti,  presidente Confindustria Servizi Innovativi Veneto e vice presidente di Confindustria Padova, si è immaginato la Smart city padovana. “Un’idea di città che significa prima di tutto semplificazione della vita per i cittadini e vantaggio competitivo per le aziende nella rincorsa alla ripresa. Un nuovo modello di innovazione e crescita che renda attrattivo il nostro territorio per gli insediamenti delle imprese“.

 

Per fare in modo che Padova diventi una città intelligente e un modello per la Smart region del Nord Est, è stata ideata una “cabina di regia” congiunta, tra tutti gli enti promotori del progetto, in termini di finanziamenti europei, in particolare per Horizon 2014-2020, per migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese: trasporti pubblici, viabilità e parcheggi, sicurezza, sanità. Modello di città intelligente da realizzare in collaborazione con le pubbliche amministrazioni e attraverso l’applicazione di servizi innovativi: servizi web-based a cittadini e imprese, commercio innovativo, risparmio energetico, logistica ecologica.

Un’iniziativa che si affianca ad altre come Veneto City e Marco Polo City, all’interno di un percorso dedicato all’evoluzione dei Parchi Scientifici e Tecnologici del Veneto. In particolare, a Padova sono tre le aree individuate come strategiche: business community, infrastrutture e ambiente, comunicazione e digitale. Reti di imprese che consentiranno nuove occasioni di joint venture e aggregazioni per migliorare la competitività nel mercato pubblico e privato.

 

La presentazione del progetto si è tenuta oggi, presso Palazzo Moroni, in occasione del convegno “Nasce Soft City, la smart city delle imprese padovane“. Hanno preso parte all’incontro Flavio Zanonato, sindaco di Padova, Roberto Furlan, presidente Camera di Commercio di Padova, Giuseppe Zaccaria, rettore Università di Padova, Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova. A Marco Mezzalama, già prorettore vicario del Politecnico di Torino, e Edoardo Calia, vice direttore Istituto Superiore Mario Boella di Torino, è toccato il compito di illustrare il progetto ‘Soft City’ in tutte le sue sfumature.

(f.f.)

 

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