‘Smart Seul 2015’: il primo Watch Report del Focus Group ITU-T

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Nasce il progetto ‘Seul Special City’, per una città da vivere in mobilità, ICT based, orientata al cittadino, alla PA 2.0 e ai nuovi servizi per il mercato digitale B2C e B2B

Corea del Sud


Smart City

Proseguono i lavori del Focus Group sulle Smart Sustainable Cities dell’ITU-T, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni area telecomunicazioni telefoniche e telegrafiche, che ha pubblicato nei giorni scorsi il suo primo Watch Report sulla capitale coreana: “Smart Cities. Seoul: a case study“. Nel 2011 Seul ha annunciato il suo progetto per una Smart city da oltre 10 milioni di abitanti chiamato ‘Seul Special City’. Un’iniziativa completamente incentrata sull’innovazione tecnologica e su soluzioni Information and Communication Technology (ICT) all’avanguardia applicate in ogni settore. Una megalopoli digitale e interconnessa, in grado di garantire sostenibilità dei processi, rispetto per l’ambiente, alta qualità della vita ai suoi cittadini. Un progetto che l’amministrazione pubblica di Seul ha definito ‘people-oriented‘ e ‘human-centric‘, quindi orientato alle persone e alla semplificazione della loro vita, migliorandone tutti gli aspetti (divertimento, pulizia dell’ambiente, offerta formativa e lavorativa, accesso a servizi di nuova generazione, alla rete pubblica, all’informazione digitale). Tre i punti cardine: infrastrutture ICT, cittadini con un elevato livello di alfabetizzazione digitale, sistemi integrati di gestione della città.

 

Il Rapporto dell’ITU-T ha lo scopo di studiare, monitorare e supportare il progetto coreano di Smart city, dal lancio alla realizzazione, promuovendolo a case study e divulgandone l’esperienza a tutte le città che intendono introdurre l’innovazione tecnologica e i parametri Smart city nei propri piani di sviluppo sostenibile. Seul è una metropoli che presenta tutte le caratteristiche delle città moderne: alta densità abitativa, squilibri sociali ed economici interni molto accentuati, alto livello di inquinamento, traffico congestionato, esclusione sociale. Il primo cittadino, Park Won-soon, ha presentato il piano ‘Seul Special City‘ con l’intenzione di superare tali criticità, puntando sull’abbattimento completo del digital divide, quindi sulla diffusione di smart connected device & object, tra la gente, in casa, nelle strade (nel 2012 il 78% degli abitanti di Seul disponevano di un apparecchio intelligente connesso in rete), su un network cittadino di hot-spot per l’accesso a reti Wi-Fi pubbliche, la super rete interna alla città u-Seoul, a cui ogni cittadino si connetterà per accedere ad una intranet pubblica ricca di notizie, servizi e applicazioni di interesse pubblico, una rete CCTV pubblica che raccoglie i dati provenienti da oltre 30 mila punti di video controllo. In più, per limitare gli spostamenti, ridurre l’inquinamento e non congestionare il traffico, è previsto un sistema per lo ‘Smart work‘, cioè dei centri sparsi per la città in cui chiunque può servirsi di tecnologie per video chiamate e video conferenze.

 

Una città che si potrà vivere in mobilità (mSeul), con l’offerta continua di servizi e applicazioni da sfruttare su smartphone e tablet, che aiutano a vivere meglio il proprio quartiere, gli spostamenti ‘intermodali’ con i mezzi pubblici, le tante occasioni di intrattenimento culturale e pubblico, la comunicazione sociale e interpersonale. Massima infine l’attenzione all’efficienza energetica, con reti basate sullo smart metering e le smart grids, alla Pubblica Amministrazione 2.0 interattiva e full-digital, alla sicurezza informatica ed elettronica, ai nuovi servizi B2C e B2B con l’abilitazione generale ai pagamenti mobili via NFC e i virtual store cittadini diffusi ad ogni angolo.

Qui il Watch Report completo dell’ITU-T.

(f.f.)

 

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