Europa
Parlando a Bruxelles, qualche giorno fa, davanti alla platea dei sindaci delle principali capitali europee, Neelie Kroes, commissario europeo per l’Agenda Digitale, ha dichiarato che tra i fattori abilitanti le Smart city sicuramente c’è la rete broadband. L’incontro ha consentito ai rappresentanti delle amministrazioni cittadine e delle istituzioni europee di aprire un confronto sul tema ‘Smart and Sustainable Growth in Cities‘, piattaforma centrale per consentire alle nostre aree metropolitane di prendere la strada di una crescita sostenibile e all’insegna dell’innovazione tecnologica e di sistema.
Le amministrazioni pubbliche e i sindaci, in prima persona, sono sicuramente i soggetti su cui grava il peso delle decisioni da prendere e del lavoro di pianificazione degli interventi. In un momento come questo, dove la parola d’ordine è tagliare e far quadrare i conti, è chiaro che gli enti pubblici si trovano in difficoltà a lanciare nuovi programmi di investimento in infrastrutture e servizi di nuova generazione. Ma è inevitabile affrontare tale sfida, ha ricordato la Kroes, perché “i cittadini non possono più attendere e c’è necessità di rendere le reti energetiche, di comunicazione, di trasporto e di riciclo dei rifiuti più efficienti ed intelligenti“. Un obiettivo che si può raggiungere solo “con l’innovazione tecnologica e l’ICT nella specifico, per promuovere soluzioni di qualità e di alta sostenibilità ambientale“.
Tecnologie che non solamente consentono un minore impatto sul territorio, ha proseguito il commissario nel suo discorso, “ma che rendono possibili ricadute economiche significative per il tessuto imprenditoriale locale e per l’occupazione, creando nuovi posti di lavoro e migliorando la competitività delle nostre aziende. Gli enti pubblici possono ridurre i consumi energetici e quindi i costi da sostenere, anche facendo ricorso a fonti energetiche pulite e rinnovabili. È la strada già intrapresa da Paesi come la Corea del Sud e la Cina, con investimenti consistenti nel settore delle smart grids e promuovendo sistemi smart metering in tutte le più grandi città“.
Un mercato non solo caratterizzato da servizi innovativi, ma anche da una domanda crescente di nuove tecnologie. La Kroes ha sottolineato, infatti, che questo è il momento giusto per le imprese per posizionarsi sui mercati ICT dedicati alle città intelligenti e per questo, alla fine dello scorso anno, è stata proposto in Europa un piano di partnership per lo sviluppo del programma ‘Smart cities and Communities’, non solamente con lo scopo di stimolare innovazione e crescita nelle città degli Stati membri, ma anche per rendere le aziende più competitive sui mercati internazionali nella fornitura dei soluzioni tecnologiche avanzate da offrire anche in altri Paesi.
“Sono le reti broadband a rendere possibili le smart city – ha specificato Kroes – veloci e diffuse, in grado di supportare un flusso di dati enorme e variabile, in crescita costante, che milioni di dispositivi connessi alimentano in ogni momento del giorno, in ogni settore: comunicazione, Tlc, energia, trasporti, mobilità. Miliardi di dati da raccogliere, elaborare, conservare e rendere di nuovo disponibili ai cittadini sotto forma di servizi“. “Qui entrate in gioco voi, sindaci delle capitali europee, perché è a livello locale che si gioca la partita più importante. Le città fino ad ora sono cresciute grazie ai mattoni e al cemento, ora continueranno a farlo con le reti di comunicazione elettroniche, con il broadband“.
Sulla spesa, Kroes ha spiegato che prima di tutto bisogna farsi ‘intelligenti’ e sfruttare le risorse che già si hanno a disposizione, con interventi di ingegneria civile orientati alla riduzione dei costi, semplicemente “utilizzando le reti già esistenti per la collocazione della fibra ottica“, senza fare ulteriori scavi e spendere soldi inutilmente. L’Europa sta lavorando a nuove proposte legislative per favorire la diffusione della banda larga e ultra larga, sia in termini di nuove risorse finanziarie da investire, sia in termini di qualità delle tecnologie, che dovranno essere rigorosamente ‘green’.
“A riguardo – ha annunciato il commissario – nel prossimo bilancio dell’Unione, avremo modo di fornire i riferimenti tecnici per accedere ai fondi strutturali e quindi a nuovi bandi Smart city per lo sviluppo sostenibile dei nostri centri urbani, veri motori dell’economia dell’intera Europa. Questo accadrà entro il 2013, quando la Commissione europea avrà modo di incontrare di nuovo le municipalità e procedere alla definizione delle azioni programmatiche, delineando priorità, criticità, obiettivi di massima e strumenti più idonei“.