Italia
Tra i diversi problemi che ogni città deve saper affrontare c’è anche quello della sua amministrazione. Le Istituzioni preposte al governo dei processi decisionali relativi a diversi settori critici, dall’energia alla sicurezza, dai trasporti alla gestione delle risorse idriche, dalla mobilità cittadina ai rifiuti, solo per citarne alcuni, devono trovare nuovi strumenti per individuare e risolvere i problemi. Carlo Ratti del MIT parla non a caso di Senseable City, invece di Smart City, cioè aree metropolitane attive e proattive, in grado di valutare in maniera flessibile le esigenze del momento e trovare soluzioni efficaci che siano valutate di volta in volta. Le metropoli sono destinate a divenire megalopoli entro pochissimi anni e questo richiede da subito una maggiore attenzione ai contesti mutevoli in rapporto alle infrastrutture che dovranno soddisfare le esigenze dei cittadini.
La città di Genova ha deciso di affrontare la questione nei giorni scorsi, in occasione della giornata “M’illumino di meno“, iniziativa promossa dalla trasmissione di Radio 2 Rai Caterpillar per sensibilizzare sul tema del risparmio energetico, con una seduta dedicata delle commissioni congiunte Promozione della Città, Territorio e Sviluppo Economico per verificare lo stato di avanzamento del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (l’acronimo in inglese è SEAP). Uno strumento di pianificazione approvato dall’Amministrazione Comunale a seguito dell’adesione al Patto dei Sindaci: 4000 Sindaci di città d’Europa si impegnano a diminuire le emissioni di CO2 e a risparmiare energia per il 20% entro il 2020.
Genova ha adottato il Piano senza perdere tempo, si legge in una nota sul sito ufficiale dell’Associazione Genova Smart City, offrendo al resto d’Europa un modello di intervento efficace ed esportabile. Un piano che ha tra i suoi punti di forza proprio la flessibilità e la capacità di adattamento a situazioni non previste. Come ha spiegato l’Assessore all’Ambiente del Comune di Genova, Valeria Garotta: “va sottolineato l’aspetto flessibile e partecipativo del Piano, per cui è possibile pensare a modificare, aggiungere o anche eliminare le azioni previste, alla luce della loro effettiva efficacia e fattibilità, di mutate condizioni di contesto o di nuove idee ed iniziative“. Un impianto dinamico che, come notato da Maria Fabianelli di ARE (Agenzia Regionale per l’Energia, l’Ente strumentale incaricato della redazione e del monitoraggio del SEAP), è stato condiviso anche dalla stessa Commissione Europea.
Il Piano, illustrato da ARE e dal professor Corrado Schenone del CRUIE (Centro Ricerca per Urbanistica, Infrastrutture ed Ecologia) dell’Università di Genova, parte da una serie di dati di base elaborati a livello europeo nel 2005, affinché tutte le città aderenti al Patto partissero da elementi omogenei e confrontabili; secondo questi dati, nel 2005, Genova ha prodotto 2,3 milioni di tonnellate di CO2, provenienti in gran parte dall’edilizia residenziale privata e dal terziario, ed in misura molto minore dai trasporti. A riguardo si prevede che il risparmio di CO2 entro il 2020 sarà del 23,7%, ottenuto per il 6,9% da interventi su edilizia ed illuminazione pubblica, al 5% dai trasporti, al 7,4% dalla produzione locale di elettricità attraverso rinnovabili, al 3,4% dalla realizzazione si sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento, allo 0,5% ciascuno dalla pianificazione e dalla sensibilizzazione. Tutti ambiti di intervento previsti dalla Commissione Europea e su cui il SEAP offre ben 77 diversi piani di azioni.
Particolarmente importante, nell’Italia devastata dal cemento, spiega il comunicato dell’Associazione, è l’impegno di ARE, Provincia e Muvita, nel progetto “Condomini intelligenti“, che prevede per i privati la possibilità progettare interventi di efficientamento energetico a costo zero appoggiandosi al sistema delle ESCO, società che finanziano interventi finalizzati a migliorare la resa energetica, rientrando dall’investimento attraverso i risparmi ottenuti sulle bollette.
A sostegno del progetto Condomini intelligenti, c’è l’elaborazione del nuovo Regolamento Edilizio, che potenzialmente può prevedere molte norme indirizzate alla sostenibilità energetica (si pensi solo al caso dei contatori individuali che permettono di regolare i consumi del singolo appartamento in condomini con riscaldamento centralizzato). Un approfondimento, infine, è stato dedicato al tema degli impianti di cogenerazione per il teleriscaldamento/raffrescamento: il SEAP originario prevedeva la nascita di alcuni grandi impianti di cogenerazione, alla luce però del diverso quadro economico e delle dinamiche del mercato dell’energia, si è stabilito di modificare il Piano nella direzione di impianti di più piccola dimensione, su scala di quartiere (come alle Gavette) o di singolo complesso, come si sta procedendo a fare per gli ospedali e gli impianti sportivi come la Sciorba. Il Galliera ha già il suo impianto, presto verrà attivato quello del Gaslini e si avvierà la realizzazione di quello del San Martino, che avrà un impatto importante sui consumi energetici del nosocomio.