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Qualche giorno fa sono state classificate le Top 7 Intelligent Communities dell’anno. La selezione è stata effettuata dall’ICF (Intelligent Community Forum) e comprende tre Smart community del Nord America, due di Taiwan e due dall’Europa. I criteri con cui l’associazione non profit, focalizzata sulla creazione di lavoro e sviluppo economico, ha stabilito le graduatorie sono tutti basati sul livello di innovazione tecnologica applicata all’economia e alla società. Il documento cita espressamente “le trasformazioni indotte dalla diffusione dell’ICT in ogni ambito: dall’economia alla cultura, dalla ricerca alle PMI, dalle nostre case alle scuole, dalla sanità al Governo di un Paese“.
Tecnologia come “leva per cambiare in meglio le nostre vite, il nostro modo di fare società e di sfruttare l’innovazione per migliorare la vivibilità dei centri urbani e la qualità della vita nel suo complesso“, ha commentato Lou Zacharilla, co-fondatore dell’ICF, alla conferenza annuale del Pacific Telecommunications Council di Hoholulu (Hawaii).
La Top 7 delle Smart community globali, realizzata con il contributo scientifico di un team di esperti accademici indipendenti, vede al primo posto Columbus nell’Ohio (USA), seguita da Oulu in Finlandia, Stratford in Ontario (Canada), Taichung City in Taiwan, Tallin in Estonia, Taoyuan County in Taiwan e Toronto sempre in Ontario (Canada).
Esaminando nel dettaglio il podio della classifica, si vede che i fattori che hanno determinato l’innovazione sociale sono stati gli investimenti in tecnologia, l’attenzione per l’ambiente e una maggiore cooperazione orizzontale tra Università, centri di ricerca, associazioni cittadine e Pubblica Amministrazione. Tre fattori chiave, per lo sviluppo di un’economia avanzata e l’aumento dell’occupazione. Se c’è lavoro le persone sono più disposte al cambiamento, in termini di stili di vita e di sostenibilità ambientale. In tutti e tre i casi, è l’ICT ad esser stata la piattaforma per la nascita di Smart community.
Ovviamente, il Nord America ha piazzato ben tre città nei primi sette posti, segno di un’attenzione non nuova a queste dinamiche e la conferma di una cultura dell’innovazione che da sempre caratterizza Canada e USA. Ugualmente interessante è il caso di Taiwan, che ha saputo sviluppare un’economia integrata a livello cittadino sia in termini di distretti industriali in aree rurali, sia di mercato dei servizi in aree metropolitane, a cui si aggiunge un nutrito numero di centri di ricerca, università, accademie e incubatori.
Da notare che, dal 2002, Stati Uniti e Canada hanno sempre piazzato almeno una città a testa nella Top 7 dell’ICF. L’Europa ha avuto mole più difficoltà a rendersi visibile, se non qualche volta con la Francia, la Finlandia e il Regno Unito. L’Italia non ha mai occupato una posizione in questa classifica.
Qui la pagina ufficiale dell’ICF per la Top7 Intelligent Communities 2013.
(f.f.)