India
Zone economicamente autonome o regioni a statuo economico speciale, con la denominazione di Special Economic Zone (SEZ) il Governo indiano ha intenzione di facilitare, a partire dai prossimi mesi, un’ampia serie di interventi sul territorio per favorire lo sviluppo economico, infrastrutturale ed urbano. Obiettivo finale: realizzare il maggior numero possibile di Smart city in India.
Ogni centro urbano, su cui saranno decisi gli interventi, entrerà a far parte di un grande network nazionale di aree SEZ dove concentrare progetti, specialisti e risorse. “I lavori devono prendere il via il prima possibile – ha dichiarato P K Kunhalikkutty, ministro dell’Industria e dell’Information Technology (l’India è uno dei pochi Paesi al mondo ad aver denominato direttamente con l’acronimo “IT” un ministero) – il master paln è pronto e le SEZ sono state individuate“.
Il prossimo 31 gennaio ci sarà la presentazione ufficiale alla stampa del progetto a Dubai e quindi a Kochi, dove dovrebbero partire già a marzo i lavori per le prime infrastrutture cittadine.
Un ‘iniziativa, quest’ultima (Smart City Kochi IT Park), nata per volontà del Governo del Kerala e con la partecipazione di Tecom Investments e Dubai Holding, a cui sono stati assegnati circa 1 miliardo di dollari e che dovrebbe assicurare più di 90 mila nuovi posti di lavoro.
Kochi è una città portuale della west coast indiana, nello Stato del Kerala e, stando ai media locali, sono già arrivate le più importanti aziende ICT e high tech di tutto il mondo, soprattutto asiatiche e, ovviamente, indiane.
Baju George, direttore generale del progetto, “entro 24 mesi al massimo Kochi Smart City sarà una realtà, a partire da strutture educative e formative altamente tecnologizzate, centri sanitari, nuovi boulevard e zone residenziali realizzate con le più innovative soluzioni energetiche, connected home e ad alta sostenibilità ambientale.”.
Tecom ha già al suo attivo due piccoli gioielli ‘Smart’ a Dubai, tra cui: Dubai Internet City e Dubai Media City. Lo sviluppo di nuovi grandi progetti nazionali, come questo di Kichi, potrebbe garantirgli la giusta visibilità a livello internazionale per aprire nuovi cantieri d’innovazione in altri Paesi. Solo in India, sono previsti investimenti nel settore per oltre 1,2 trilioni di dollari nei prossimi 20 anni.
(f.f.)