TwitterPA: l’esempio della Pubblica Amministrazione di Torino, distretto ‘cinguettante’

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Un vasto network di attori che vuole interagire con la PA piemontese e crede nelle reti per creare nuove opportunità di crescita ed innovazione

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La Pubblica Amministrazione italiana sembra stia per scrollarsi di dosso un secolo di polvere, grazie ai nuovi obiettivi dettati dal piano di eGovernment 2012, dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) e dall’Agenda Digitale, appena approvata in Parlamento, anche se non sono mancate le critiche. Tra gli strumenti a disposizione degli enti pubblici di ogni livello, ci sono anche i social network e ad oggi sono davvero poche le pubbliche amministrazioni che hanno aperto un profilo su una rete sociale. Ad aprile scorso, per favorire un accesso più rapido degli enti in rete e per stimolare l’utilizzo di queste piattaforme nella comunicazione con il cittadino, FomezPA aveva pubblicato online un vadamecum per la “Pubblica Amministrazione e i social media. Un’iniziativa finalizzata all’elaborazione delle linee guida per i siti web delle Pubbliche Amministrazioni e ad approfondire le modalità con le quali i social media possono essere utilizzati dalla PA per migliorare la comunicazione e il contatto diretto con i cittadini.

 

Ad oggi, però, secondo il Rapporto “#TwitterPA“, presentato a fine novembre dal Politecnico di Torino e sviluppato da Giovanni Arata, su 3,7 milioni di utenti attivi su Twitter in Italia, sono meno di 300 le amministrazioni pubbliche presenti sul sito di microblogging, lo 0,01% del totale nazionale. Tra tutte le Regioni, le Province, i Comuni d’Italia presi in esame, c’è solo Torino che supera i 50 mila follower su Twitter, seguita a distanza da Napoli (12 mila follower) e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (8 mila follower). Il capoluogo piemontese, infatti, si distingue dagli altri per un’alta densità di profili Twitter attivi in un determinato territorio, conquistandosi il titolo di ‘distretto cinguettante‘ (come anche Milano, Firenze, alcune località dell’Emilia, Bari, Cagliari).

 

In linea generale, una PA digitalizzata, in rete, dotata di personale con elevate competenze tecnologiche, raggiungibile con ogni canale e vicina al cittadino con un’ampia offerta di servizi innovativi, è elemento fondamentale per lo sviluppo di smart city anche in Italia. Come ha commentato Giovanni Arata, innovatore e ricercatore freelance, dal Rapporto si nota una maggiore propensione all’uso di reti sociali nella PA, come ad esempio l’aumento delle funzioni retweet, hashtag e le mention, ma allo stesso tempo una scarsa conoscenza del mezzo e delle sue potenzialità, un uso automatico delle funzioni sopra menzionate e un livello di attività in rete davvero basso, tale da scoraggiare i cittadini ad ogni forma di interazione e comunicazione.

 

Tornando a Torino, però, la sua provincia comprende 315 Comuni e il 4,4% di questi sono presenti su Twitter con un presidio ufficiale. La maggioranza degli enti si mostra attiva sulla rete (71,4%), con aggiornamenti quasi quotidiani, mentre solo una piccola parte è considerata dormiente. Il Comune di Torino può contare su una redazione web dedicata alle reti sociali, che ne cura quindi gli aggiornamenti e interagisce con i cittadini. Gli account della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, invece, sono gestiti dai rispettivi Uffici per le Relazioni col Pubblico. Il dato che più incuriosisce, comunque, non è solo il lavoro delle amministrazioni pubbliche, ma anche gli attori del network che attorno ad esse si viene a creare. Dal Rapporto #TwitterPA, infatti, si nota che gli interlocutori sono davvero molti e di varia provenienza, dalle aziende alle Università, dai centri di ricerca agli studenti, dai consorzi alle associazioni, dagli enti privati ai festival, dalle web tv alle radio, dai ristoranti agli alberghi, dai musei ai centri sportivi e molto altro ancora. Un universo sociale in continua espansione e che alimenta ogni giorno il distretto cinguettante di Torino tramite un network di soggettività portatrici di istanze diverse, che vuole interagire con la PA piemontese e crede nelle reti per creare nuove opportunità di crescita ed innovazione.

(f.f.)

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