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Incrementare l’utilizzo dell’Information and Communication Technology, nei processi industriali e nello sviluppo di servizi di nuova generazione, potrebbe consentire un taglio delle emissioni gas serra di oltre il 16% entro il 2020, con un risparmio di quasi 2 trilioni di dollari in carburante. Lo ha rivelato lo studio “SMARTer2020“, pubblicato durante gli scorsi giorni, dedicato ai decisori politici e alle aziende per incoraggiare all’uso delle tecnologie ICT per abbattere le emissioni di inquinanti nocivi, ridurre l’effetto serra, la produzione di anidride carbonica e lo sfruttamento massiccio di idrocarburi.
La ricerca, condotta da Boston Consulting Group (BCG) e presentata in occasione della United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) COP18 di Doha, ha svelato le nuove strategie globali di sostenibilità e vivibilità delle città di tutto il mondo, Global e-Sustainability Initiative (GeSI), grazie all’impiego di piattaforme ICT nel maggior numero possibile di settori e mercati, con conseguente riduzione esponenziale dell’impronta umana sull’ambiente.
Sei i settori economici indicati come strategici dal documento: trasporti, industria manifatturiera, servizi, agricoltura, edilizia, energia. Attraverso la diffusione di piattaforme di virtualizzazione e di dematerializzazione, tra cui cloud e video conferencing, è assicurata la diminuzione globale del consumo di idrocarburi e quindi di emissioni nocive nell’ambiente, soprattutto urbano.
Smart city, Smart grid, smart mobility e smart buildings sono i fattori chiave individuati da SMARTer2020 per il miglioramento delle nostre città, della loro vivibilità e della salute ambientale. Tra i Paesi presi in esame dallo studio, troviamo: Brasile, Canada, Cina, Germania, India, Regno Unito e Stati Uniti.
“Il Rapporto SMARTer2020 ci consente di aprire una nuova fase della nostra storia, con l’applicazione di soluzioni ICT in tutti i settori produttivi ed economici – ha spiegato Christiana Figueres, segretario esecutivo dell’UNFCCC – in tal modo abbiamo la possibilità di ottimizzare le risorse disponibili e abbattere sprechi e consumi. Obiettivo di tutti è la limitazione dei danni arrecati all’ambiente in cui viviamo da errori gravi fatti in precedenza. Non possiamo tornare indietro, ma abbiamo l’opportunità di andare avanti in maniera diversa con policies più responsabili ed efficaci“.
Il documento contiene una serie di azioni virtuose, inquadrate in una cornice globale, ma “che devono essere recepite e attivate da ogni singola nazione affinché i risultati siano effettivi“, ha aggiunto alla presentazione del documento Luis Neves, presidente GeSI.
Qui il Report in download.
(f.f.)