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Fondi Strutturali 2014-2020: Genova prenota un posto tra le Smart City europee

Italia


Genova vuole un posto di rilievo tra le Smart City europee e la nuova programmazione dei Fondi Strutturali 2014 – 2020 offre una grande opportunità per puntare alla trasformazione della città e assumere un ruolo guida nazionale nello sviluppo di un network di città virtuose (SmartItaly) votate all’innovazione. Due terzi della popolazione europea già vive in centri urbani e nei prossimi anni la percentuale di inurbati crescerà ulteriormente. Per questo motivo è importante affrontare oggi i tanti problemi strutturali ed infrastrutturali delle città italiane, in molti casi centri millenari, luoghi storici unici al mondo, che se da una parte rendono inestimabile il patrimonio culturale italiano, dall’altra individuano tutta una serie di criticità a cui si deve porre rimedio.

 

Il convegno “L’Europa per le città intelligenti – La nuova programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali“, tenutosi a Palazzo Tursi, nel Salone di Rappresentanza, ha consentito all’amministrazione pubblica genovese, ai rappresentanti delle istituzioni europee e del tessuto sociale e imprenditoriale cittadino, di ragionare sulle strategie da mettere in campo per lanciare piani di innovazione e sviluppo ad ampio spettro. Efficienza energetica, teleriscaldamento, interventi sul porto, mobilità elettrica, illuminazione pubblica di nuova generazione, infrastrutture per il 4G e molto altro, sono soluzioni ormai alla portata di mano e la nuova programmazione dei Fondi Strutturali è un’opportunità per immaginare nuovi percorsi e affrontare vecchi problemi ancora irrisolti.

 

«SI presentano a noi i problemi peggiori e le migliori occasioni di risolverli, perché le città sono i luoghi dove i cambiamenti nelle politiche possono produrre il maggiore impatto», ha commentato in un video messaggio al convegno Johannes Hahn, commissario europeo alle Politiche regionali. Le città tornano protagoniste nel nuovo scenario economico e tecnologico, in cui l’innovazione è un asset strategico per competere sui mercati globali. Una competizione che si gioca anche nelle corsa alle Smart City. L’Unione Europea individuerà 300 città, si legge in una nota sull’evento del Comune di Genova, di cui 11 italiane, che perseguiranno specifici obiettivi. Genova sarà quasi certamente tra queste, per il suo ruolo d’avanguardia e perché, come ha ricordato Sergio Cofferati, parlamentare europeo, ora cittadino genovese, «con porto, aeroporto e ferrovie adeguati può volare».

 

La città, ha sostenuto Cofferati, è la misura del territorio più vicina alla popolazione e perciò più adatta a risolvere i suoi problemi. Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova, ormai a fine mandato, si è augurato, a tal proposito, che il prossimo governo, diversamente dai precedenti, si concentrerà seriamente sul tema delle Città Metropolitane: “un’occasione straordinaria per creare nuovi assetti istituzionali adeguati ai mutamenti socioeconomici e all’urgenza di lavorare per lo sviluppo sostenibile, per le energie alternative, per la ricerca in vari campi“. “Ora l’Europa sta decidendo quali fondi mettere a disposizione per le città – ha sottolineato l’Assessore allo Sviluppo del Comune di Genova, Francesco Oddonee noi vogliamo potenziare tutti quei progetti che possono rendere Genova più intelligente, più vivibile e con un economia forte, florida e sostenibile“.

 

I fondi a cui l’assessore si riferisce sono quelli del programma, che copre il periodo 2014-2020 con una dotazione finanziaria di 229 milioni di euro. Dovranno sostenere diverse iniziative, sia a livello di innovazione sociale, sia di infrastrutture e di servizi. Tra gli obiettivi c’è la sensibilizzazione dei cittadini ai diversi aspetti della cittadinanza europea, il nuovo programma “Europa per i cittadini” sostiene gruppi di riflessione, gruppi di cittadini e altre organizzazioni della società civile, promuove una migliore comprensione dell’Ue, della sua storia e dei suoi valori, e aiuta gli europei a comprendere l’impatto delle politiche comunitarie sulla loro vita quotidiana. Ad essi si affianca la Smart Specialisation Strategy, un approccio nuovo per realizzare progetti di sviluppo intelligente, a partire dai Fondi strutturali 2014-2020 e da Horizon 2020, il nuovo programma quadro di ricerca e innovazione.

Genova ha già vinto diversi bandi europei per le Smart City, per l’illuminazione del waterfront portuale e dell’acquario, per gli edifici scolastici intelligenti, il teleriscaldamento, la ristrutturazione dei musei e degli edifici pubblici ripagabili con il risparmio energetico. Inoltre, l’amministrazione comunale ha prodotto il Seap (Piano di Azione sulla Sostenibilità e per l’Energia) e il Peap (Piano di Azione Portuale per l’Energia), due punti di forza con cui la città si è candidata, assieme a Milano, Torino, Bari, Palermo e Catania, per “Smart cities and communities“, il progetto dell’Unione Europea per finanziare attività legate all’uso e alla produzione sostenibile di energia e allo sviluppo di una mobilità ecocompatibile.

 

Dall’Ue arriveranno 80 milioni che saranno suddivisi per le 30 città che presenteranno i progetti migliori per la riduzione del consumo energetico del 20% entro il 2020. Genova ha già risposto con la presentazione di piani per l’istallazione di pale eoliche, ideate e realizzate da Renzo Piano, sulla diga foranea, e di sfruttamento del moto ondoso per la produzione di energia. Tra i progetti di pianificazione sostenibile, c’è ‘Transform‘, che prevede la partecipazione del Comune, di ENEL Distribuzione e dell’Agenzia Regionale per l’Energia, mentre tra gli altri bandi vinti dalla città c’è  l’ideazione e la realizzazione di una rete energetica locale, un impianto di turbo-espansione e una centrale di cogenerazione nel sito dell’Officina delle Gavette. Con la centrale sarà realizzata una nuova rete di tele-riscaldamento e tele-raffreddamento che dovrebbe servire le utenze industriali, commerciali e residenziali della zona. R2Cities è invece il progetto che prevede la riqualificazione energetica della diga di Begato. E’ previsto il rifacimento dell’impianto energetico dell’edificio, la riqualificazione dei percorsi e il cambiamento dei sistemi di consumo. La ricaduta sarà una riqualificazione del Social Housing, sia dal punto di vista dell’ottimizzazione nell’uso delle risorse, sia da quello della qualità della vita.

 

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