Smart City: Bologna guarda al futuro. Siglato protocollo d’intesa tra Comune, Università e Aster

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Sette le priorità strategiche individuate – dalle reti intelligenti alla fibra ottica, passando per eHealth e mobilità sostenibile – e che saranno sviluppate nell’ambito della piattaforma ‘Bologna Smat City’. Parole d’ordine: sinergia e collaborazione.

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Valorizzazione dei beni culturali, utilizzo di sistemi Cloud & Crowd, diffusione delle reti intelligenti, mobilità sostenibile, tecnologie a servizio di sanità e istruzione. Sono questi i pilastri attorno a cui sarà costruita la Bologna del futuro: una città smart le cui fondamenta sono state gettate da un protocollo d’intesa tra Comune, Università di Bologna e Aster che, lavorando in sinergia e mettendo a sistema le iniziative portate avanti fin qui in maniera autonoma, puntano a traghettare la città in una dimensione smart e sostenibile.

 

Frutto di questo protocollo sarà la piattaforma “Bologna Smart City”, i cui progetti saranno presentati all’interno del Piano Strategico Metropolitano e potranno essere oggetto di proposte congiunte finalizzate a bandi nazionali e delle iniziative europee.

Scopo dell’accordo, aperto all’adesione di altri enti e imprese, sarà anche la messa a sistema delle attività portate avanti finora in maniera autonoma da Comune, Alma Mater e Aster sul tema Smart City, che vuol dire meno emissioni di CO2 grazie ai sistemi di trasporto e alla realizzazione di aree cittadine intelligenti e sostenibili, con le tecnologie al servizio delle persone e della vivibilità delle città del futuro.

 

La piattaforma, che si occuperà di reperire le risorse finanziarie e di definire un modello di sviluppo condiviso, “rappresenta di fatto l’ambiente di co-progettazione delle soluzioni e delle idee e lo strumento di integrazione sistemica dei progetti e delle azioni di innovazione” basate sulle tecnologie ICT, si legge nel protocollo d’intesa.

 

Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha evidenziato la necessità di puntare sulla ricerca e sull’utilizzo delle tecnologie per risolvere i problemi quotidiani dei cittadini: “Per noi – ha detto – una città è intelligente se compie delle scelte nette e sostenibili, per garantire un futuro alle giovani generazioni. Pertanto, intendiamo investire insieme ai partner che vorranno essere con noi, su alcune azioni strategiche nel campo dell’energia, dei servizi, del digitale e della valorizzazione dei beni ambientali e culturali”.

 

Essenziale, in questo senso, anche il ruolo dell’Università, come punto di raccordo tra i talenti e le aziende, soprattutto in questo momento di crisi economica e occupazionale. Per questo, ha affermato il rettore dell’Alma Mater Ivano Dionigi, “…l’Università intende porsi sempre di più come grande consulente dello sviluppo della città, della società e dell’impresa”.

 

Attraverso azioni strategiche mirate su 7 priorità chiave, la piattaforma punta alla valorizzazione e alla riqualificazione del centro storico e del suo patrimonio culturale; alla riprogettazione della Rete Civica Iperbole, basata su tecnologia cloud e identità digitale integrata; alla diffusione di smart grid, e della banda ultra larga basata sulla tecnologia FTTH; sullo sviluppo di una rete di trasporti intelligente che punti sulla mobilità elettrica; alla ristrutturazione del patrimonio pubblico e privato attraverso sistemi di monitoraggio della sicurezza degli edifici, gestione dei rifiuti, social housing, domotica, co-working, e nuovi ambienti per lavoratori della conoscenza e ricercatori; alla diffusione di servizi di e-care ed e-health, allo sviluppo di progetti in ambito educativo, promozione di una nuova cultura tecnica e scientifica.

 

Tutto quanto, insomma, è necessario per rilanciare attrattività e innovatività dell’intera regione. Con questo obiettivo, Aster, ha sottolineato il presidente del Consorzio Fabio Rangoni, “mette a disposizione della città…l’esperienza di catalizzatore e diffusore di innovazione e competitività, acquisita attraverso progetti di grande rilevanza per il tessuto imprenditoriale e per il sistema della ricerca regionale, a partire dalla Rete Alta Tecnologia”.

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