Italia
Quello delle smart city – le comunità intelligenti ad alta densità tecnologica – è uno dei pilastri dell’Agenda digitale italiana e il Governo è pronto a sostenerlo con stanziamenti per 1 miliardo di euro.
I fondi verranno messi a disposizione delle aziende attraverso due bandi: uno da 260 milioni di euro che sarà lanciato nei prossimi giorni per le Regioni del Mezzogiorno, in particolare per le quattro regioni a obiettivo convergenza (più Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Molise). Un secondo bando, pari a 700 milioni di euro, che probabilmente sarà pubblicato prima dell’estate, è rivolto invece alle regioni del Centro-Nord.
Lo ha affermato il ministro dell’istruzione Francesco Profumo intervenendo all’evento ‘Le Smart cities dell’Anci’ che si è svolto a Torino, il primo appuntamento a livello nazionale dedicato al tema dello sviluppo delle città italiane intelligenti e sostenibili.
“L’area metropolitana è il vero luogo dell’innovazione. Il Governo pensa a comunità intelligenti come grande progetto nazionale. L’obiettivo è generare intelligenza, producendo inclusione e migliorando la qualità del nostro vivere”, ha affermato il ministro, rendendo noto che il piano complessivo con le risorse e il dettaglio degli sviluppi in termini occupazionali sarà pronto entro giugno.
Il Governo, ha affermato Profumo, si attiverà per incentivare e mettere in rete progetti per le comunità intelligenti e per stimolare la partecipazione ai bandi europei che mettono a disposizione 14 miliardi di euro da spendere fino al 2020.
“Investire nella ricerca, nella formazione, nella standardizzazione di tecnologia e innovazione, nella replicabilità degli investimenti privati e nella capacità di fare rete, sono le priorità del Governo per il futuro delle città italiane che devono diventare sempre più attive e protagoniste in Europa”, ha affermato ancora il ministro, sottolineando la necessità di “imparare a recuperare gli investimenti fatti e trovare modalità di rinnovamento”.
Dal 2014, ha detto ancora, “ogni euro investito in energia deve essere moltiplicato n volte per creare benessere”.
La realizzazione delle smart city è uno dei sei assi attorno a cui ruota l’Agenda digitale italiana e il Governo ha anche predisposto un gruppo di lavoro ad hoc per la realizzazione delle infrastrutture tecnologiche e immateriali al servizio delle comunità intelligenti, ritenendole “il punto focale per l’organizzazione e il coordinamento degli sforzi di tutti gli attori che partecipano al processo”.
Un volano essenziale, insomma, per “restituire coerenza e sistematicità all’articolato e spesso confuso sistema di politiche nazionali per la ricerca e l’innovazione” e che potrebbe fungere da piattaforma di integrazione “sia tra le politiche di diversi Ministeri sia tra i diversi livelli della pubblica amministrazione, contribuendo alla semplificazione della governance degli strumenti di sostegno all’innovazione”, ha sottolineato stamani il ministro.
Profumo ha recentemente descritto le città intelligenti come quei luoghi in cui “i servizi ai cittadini siano accessibili, trasparenti, condivisi”, nonché come comunità “finalizzate a soddisfare la crescente domanda di servizi digitali in settori quali la mobilità, il risparmio energetico, il sistema educativo, la sicurezza, la sanità, i servizi sociali e la cultura”.
Nel corso di una recente audizione in Commissione Cultura alla Camera ha quindi sottolineato che la realizzazione di comunità intelligenti e ad alta densità tecnologica è funzionale alla risoluzione di problemi di grande rilevanza sociale e di portata globale, quali la necessità di ridurre le emissioni attraverso le tecnologie pulite, la realizzazione di un sistema di trasporti intelligente e di modelli urbani e di abitazione più sostenibili. All’interno delle comunità intelligenti, ha detto sempre il ministro, la sanità sarà più efficiente, il welfare più equo e adatto alle esigenze di anziani e disabili.
Si tratta, insomma, ha ricordato infine il ministro, di un’occasione unica per “capitalizzare gli sforzi necessari al miglioramento della vita dei cittadini attraverso l’aumento delle capacità tecnologiche, della competitività e del potenziale di crescita delle imprese italiane”.
Per il sindaco di Torino Piero Fassino, che ha ospitato l’evento Anci, quello delle smart city “…è un tema orizzontale nella nostra vita, il tema di tutta una comunità che si ripensa. Le applicazioni “smart” cambiano le nostre vite e, appunto, le città”. Per realizzare il pieno potenziale delle comunità intelligenti in un futuro che non sia troppo remoto, è necessario – secondo Fassino – che si realizzino una serie di condizioni: “il coinvolgimento sociale e culturale, la messa in moto di meccanismi partecipativi, una forte partnership pubblico-privato” e un cambio del patto di stabilità “che oggi blocca gli investimenti dei comuni”.