Hi-tech e ambiente: Genova prima candidata italiana al progetto Ue ‘Smart City’

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Genova

E’ Genova la prima città italiana a candidarsi al progetto europeo da  11 miliardi di euro ‘Smart city‘ che, grazie all’apporto delle nuove tecnologie, mira a rendere gli spostamenti urbani più agevoli e a garantire una buona disponibilità di trasporto pubblico innovativo e sostenibile, oltre che a promuovere l’uso dei mezzi a basso impatto ecologico.

La città di Genova sta ora procedendo a una analisi multilivello delle azioni e delle proposte dei diversi partecipanti, per poi coordinare i processi e creare un percorso organico e sistematico per affrontare i grandi temi economico-ambientali che stanno alla base dell’ambizioso progetto europeo, che a breve premierà le 30 migliori città che avranno aderito con buoni piani di lavoro.

 

Una città ‘smart’ tende a promuovere uno sviluppo sostenibile che ha come paradigmi la riduzione dell’ammontare dei rifiuti; la differenziazione della loro raccolta; la loro valorizzazione economica; la riduzione drastica delle emissioni di gas serra tramite la limitazione del traffico privato; l’ottimizzazione delle emissioni industriali; la razionalizzazione dell’edilizia così da abbattere l’impatto del riscaldamento e della climatizzazione; la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica; la promozione, protezione e gestione del verde urbano; lo sviluppo urbanistico basato sul risparmio di suolo; la bonifica delle aree dismesse; la promozione di una propria immagine turistica con una presenza intelligente sul web; l’utilizzazione di tecniche avanzate per creare percorsi e mappature tematiche.

 

Questi alcuni dei tanti vantaggi della futura città ‘smart’ e che a sostegno della candidatura della città ligure, concorrente con un progetto improntato principalmente su mobilità, infrastrutture, porto, edifici, ambiente e produzione di energia, ha registrato il coinvolgimento di oltre 60 soggetti. Dalle istituzioni alle piccole, medie e grandi imprese. Dalle associazioni agli istituti di credito e fondazioni sia locali che nazionali tra cui Confindustria, Ance-Assedil, Siit-distretto tecnologico, Enel, Telecom Italia, Ibm, Abb e finanche la facoltà di Ingegneria.

 

Le tappe che abbiamo fissato sono fondamentalmente tre – ha commentato il vicesindaco Paolo Pissarello – A luglio avere l’impianto del piano, a settembre le adesioni definitive e a fine novembre il piano definitivo da presentare una volta che la Commissione europea avrà pubblicato il bando di gara”.

Genova, tra le città italiane, è stata la prima a candidarsi, ma di sicuro, non rimarrà la sola. Tra le concorrenti, infatti, le più temute al momento sono Palermo, Firenze, Catania e Torino.

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