Roberto Perpignani

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Fidac

WHO IS WHO

Presidente
Fidac

È Presidente della Fidac (Federazione italiana delle associazioni delle professioni del cinema e dell’audiovisivo) e dal 1976 è docente di montaggio presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Nato a Roma nel 1941, arriva al cinema dalla pittura (e da studi di psicologia infantile) e quasi del tutto a digiuno di conoscenze specifiche: forse anche per la mancanza di un apprendistato convenzionale, fin da subito il suo lavoro si caratterizza per l’ansia di sperimentazione e per una certa originalità e innovazione rispetto ai codici classici.

Poco più che ventenne, inizia la sua carriera al fianco di Orson Welles, prima qualità di assistente al montaggio per “Il processo” (Le procès, 1962). Poi come montatore della serie di reportage televisivi “Nella terra di Don Chisciotte” (In the Land of Don Quixote, 1964).

Nel 1963 incontra Bernardo Bertolucci e, facendo tesoro della lezione della Nouvelle Vague, cura il montaggio del secondo lungometraggio del regista emiliano, “Prima della rivoluzione” (1964). La loro collaborazione durerà una decida d’anni, durante i quali verranno realizzati: “La via del petrolio” (1967), “Partner” (1968), “Amore e rabbia” (1969) (episodio Agonia di Bertolucci e Discutiamo, discutiamo di Marco Bellocchio), “Strategia del ragno” (1970) e “Ultimo tango a Parigi” (1972). Risale invece al 1969 l’inizio del lungo sodalizio non ancora conclusosi con i fratelli Paolo e Vittorio Taviani: “Sotto il segno dello scorpione” (1969), “San Michele aveva un gallo” (1972), “Allonsanfan” (1973), “Padre padrone” (1977) vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes, “La notte di San Lorenzo” (1982), “Kaos” (1984), “Good Morning, Babilonia” (1987), “Il sole anche di notte” (1990), “Fiorile” (1993), “Le affinità elettive” (1996), “Tu ridi” (1998), fino a “La masseria delle allodole” (2007).

Tra i tantissimi registi con cui ha lavorato figurano: Mauro Bolognini (Un bellissimo novembre, 1969), Alberto Lattuada (Don Giovanni in Sicilia, 1967), Marco Bellocchio (La Cina è vicina, 1967, che vinse a Venezia il Premio Speciale della Giuria), Gianni Amelio (I ragazzi di Via Panisperna, 1989), Nanni Moretti (Sogni d’oro, 1981). Roberto Perpignani ha vinto un David di Donatello nel 1983 per La notte di San Lorenzo e uno nel 1994 per Il postino di Michael Radford, film interpretato e fortemente voluto da Massimo Troisi. Nel 1996 a Venezia gli è stato consegnato il Premio Bianchi. È ormai considerato uno dei più grandi montatori cinematografici al mondo.

Ultimamente ha anche collaborato alla realizzazione del quinto volume della “Storia del cinema mondiale“, edita da Einaudi, con un saggio dal titolo “Il montaggio cinematografico” ed ha da poco pubblicato “Dare forma alle emozioni. Il montaggio cinematografico tra passato e futuro“, edito da Falsopiano.
 

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