VINTI
Lo scoppio del caso Datagate, a giugno 2013, ha reso evidente a tutti sia quanto sia vulnerabile la nostra privacy, sia quanto poco ci facciamo caso. Le rivelazioni Edward Snowden hanno scoperchiato il leggendario vaso di pandora e ora tutti ci scopriamo tutti un po’ più nudi davanti agli occhi indiscreti delle grandi agenzie governative, dall’NSA americana a quelle europee e anche italiane.
Qualche giorno fa l’Electronic Frontier Foundation (EFF) aveva decretato Twitter migliore web company per la protezione della privacy dei suoi utenti, nelle stesse ore veniva annunciato al mondo il lancio di Blackphone, lo smartphone a prova di spioni.
Frutto di una joint venture formata da Silent Circle, agenzia per comunicazioni criptate di Whashington DC, e Geeksphone, startup madrilena specializzata nello sviluppo di soluzioni open source per la telefonia mobile, Blackphone è stato definito subito come il telefono a prova di NSA.
Come viene spiegato in un video online, lo smartphone è stato concepito come strumento per proteggere su rete mobile la nostra privacy e i nostri dati personali.
Il suo sistema operativo PrivatOS si basa su tecnologia Android, ma con l’aggiunta di ulteriori livelli di sicurezza per le comunicazioni criptate.
L’apparecchio sarà presentato al prossimo Mobile World Congress di Barcellona e sarà possibile il pre-ordine online a partire dal 24 febbraio 2014, giorno di apertura della manifestazione catalana.