VINTI
Il 9% degli italiani è vittima del furto d’identità online. E’ quanto emerge dallo studio europeo “MeisMine“, coordinato da Adiconsum e realizzato nell’ambito dell’Osservatorio sul Furto d’identità. Non piccoli e circoscritti casi, ma un’attività illecita diffusa che nel tempo ha saputo sfruttare anche le novità tecnologiche offerte dal mercato.
Tipologie di reato che si sono evolute, come lo skimming, cioè la pratica di clonazione delle carte di credito durante l’uso (33,5% degli intervistati), lo spamming (invio di messaggi di posta indesiderati, 23,7%), il phishing (furto di dati personali tramite email, 22,9%), il ghost (adesione a contratti online su siti falsi, 12,1%) e il vishing (furto dei dati tramite telefonate alla banca di appartenenza, 6%).
“Una percentuale da non sottovalutare – ha dichiarato Pietro Giordano, Presidente Nazionale Adiconsum, in sede di presentazione del Rapporto – soprattutto perché si tratta di un reato vero e proprio, che si manifesta con modalità ogni volta diverse ed imprevedibili“.
Ciò che serve, sottolineano dall’associazione dei consumatori, è “un’informazione corretta e completa“, che però può essere fornita solo “monitorando costantemente il fenomeno del furto d’identità, in modo tale da poter educare i consumatori a mettere in atto tutti i comportamenti protettivi utili per difendere sé stessi e i propri cari, soprattutto i minori, dal rischio di rimanere vittime di frodi sempre più irriconoscibili e invasive“.