VINTI
Hackerare un paio di occhiali smart di Google è facile come nel caso di un Pc o di uno smartphone. Parola di Jay Freeman, sviluppatore per Android e iOS, che in poco meno di due ore ha superato le difese di Google ed è entrato in possesso del sistema operativo Android 4.0, esattamente come avrebbe fatto un hacker.
Perché sfruttare una vulnerabilità nel sistema Google glass? Sempre per lo stesso motivo: rubare dati e informazioni sensibili. I super occhiali di Google saranno presto lanciati sui mercati globali (ora solo a disposizione di sviluppatori) come primi articoli di wearable computing device. Li porteremo sempre addosso, ovunque, magari all’interno di aziende e uffici istituzionali, in luoghi particolarmente strategici, a contatto visivo con dati di rilievo per il mondo dello spionaggio industriale e governativo.
Gli occhiali, così come un pc, possono essere posti sotto controllo, con un malware ad hoc da parte di criminali informatici, senza che il possessore se ne accorga.
Sulle reali potenzialità dei malware per smart glass, in molti non concordano con le dichiarazioni di Freeman. Jason Perlow, senior technology editor di ZDNet, ad esempio, sostiene che questo apparecchio non può facilmente essere utilizzato da remoto per fare filmati e scattare foto all’interno di un’azione di spionaggio. La sua memoria è limitata a 12 GB, pochi per sottrarre una quantità significativa di dati.
Interessanti teorie e ipotesi, che ci fanno saltare dentro un film sci-fi, ma che sappiamo non essere del tutto irreali o fantasiose, vista la velocità del progresso tecnologico.