VINTI
Non regge il mercato pubblicitario italiano alla crisi economica e al cambio di paradigma che negli ultimi anni sta interessando i segmenti tradizionali dell’advertising: dalla tv alla stampa, dalla radio al cinema. Il mondo del digitale e soprattutto di internet stanno rivoluzionando i modelli di business e il 2012 sarà ricordato come l’annus orribilis del mercato degli investimenti pubblicitari in Italia, con una perdita del 14,5%.
Un dato tra i peggiori degli ultimi 20 anni, che ha determinato perdite per 8 miliardi di euro dal 2003. Nel primo trimestre di quest’anno il settore ha raggiunto una spesa pari a 1,7 miliardi, con una variazione del 19% su base annua. È quanto ha riportato da Nielsen durante la presentazione in Sardegna del nuovo strumento per misurare l’efficacia del messaggio pubblicitario sul web,: la piattaforma Nielsen Online campaign ratings.
In un quadro generalmente negativo e depresso (periodici -18,4%, quotidiani -17,6%, Tv -15,3%, radio -0,2%), spiccano le uniche due voci positive: internet e la rete mobile. L’advertising online cresce infatti del 6% e il segmento mobile segna un significativo più 13%. Peggio di noi, a detta di Nielsen, solo la Spagna, con perdite del 18%, mentre va molto meglio la Francia, con un decremento di soli 3,5 punti percentuali.