VINTI
Nonostante gli appelli ad un’osservazione più attenta, da parte dei genitori, del modo in cui i figli approcciano a internet, emerge che oltre il 90% dei ragazzini intorno ai 10 anni, ma anche meno, ha un profilo Facebook e una vasta rete di contatti online. Lo ha reso noto l’Associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto, che ha svolto una lunga indagine presso le scuole elementari di Avola su 770 alunni.
Una ricerca sulla famiglia e i problemi dei più piccoli nel trovare e mantenere un rapporto sereno con i genitori. Lo studio, oltre che mostrare in che modo i piccoli percepiscono la famiglia, indaga anche la presenza dei bambini sul web.
I dati sono stati presentati stamani (Aula Magna Elio Vittorini) al “Convegno conclusivo” della “Settimana dei diritti dei bambini“, dalla dott.ssa Adriana Passarello, psicologa, responsabile del centro di Ascolto e Accoglienza di Meter e di don Fortunato Di Noto con la presenza dell’Assessore all’Istruzione e ai servizi Sociali Avv. Vincenzo Campisi e della Dirigente Rubino, gli studenti coinvolti, le insegnanti e i dirigenti.
Riguardo allo spinoso problema dei minori sui social media, è venuto fuori che il 99% dei bambini ha dichiarato di avere un profilo su Facebook dopo aver dichiarato falsa età e nome fittizio. E’ impressionante come bambini così piccoli (9/10 anni) abbiano la libertà – senza alcun controllo genitoriale, se non marginale – di utilizzare le reti sociali senza conoscere i pericoli ma anche le opportunità. Percepiscono Facebook più come un gioco che non come un potente mezzo di comunicazione.
“Continueremo ad impegnarci – dichiara don Di Noto – per formare e prevenire i bambini sui loro diritti e sulla grande opportunità della rete internet. Inquieta la superficialità con cui liberamente e senza alcun monitoraggio utilizzano la rete Internet. La famiglia è la grande protagonista dei bambini – conclude don Fortunato Di Noto – un segnale che impone non solo la riflessione, ma la richiesta di nuove e più incisive politiche alla famiglia e ai minori.”.
Un ulteriore minacciadi internet agli adolescenti è la possibilità di cadere in uno stato di dipendenza psicologica molto profondo. La Federazione italiana degli ordini dei medici (Fnomceo), ha lanciato l’allarme sull’aumento del tempo medio passato da questi piccoli utenti davanti allo schermo di un device connesso in rete.
La ricerca, che ha coinvolto oltre 240 mila ragazzini ed adolescenti italiani, ha portato alla luce nuobvi dati sul fenomeno. Gli intervistati hanno affermato, in media, di spendere oltre 3 ore al giorno sul Pc, mentre una fetta significativa di questi è sottoposto a cure per la sindrome di Hikikomori, meglio conosciuta come la sindrome da isolamento psicologico e sociale: i ragazzi, invece di uscire all’aria aperta e incontrarsi con i propri coetanei, tendono sempre più a rinchiudersi in casa, a vivere in un mondo virtuale, fatto di chat e video giochi.