eSECURITY: difesa britannica a rischio cyber attacchi, comitato lancia allarme

di Flavio Fabbri |

VINTI

Prima di Natale i Kaspersky Labs avevano prodotto un documento (“2013 Security forecast“) in cui si mettevano in guardia Governi internazionali, aziende ed organizzazioni di varia natura, sulla possibilità concreta che nel 2013 si verificassero attacchi informatici di ampia portata e dalle conseguenze catastrofiche.

 

Non solamente i soliti malware e trojan, ad agitare i sonni di responsabili per la sicurezza nazionale di tutti gli Stati, ma anche minacce nuove, dirette a piattaforme cloud, ad architetture strategiche della Difesa e ad aziende attive nel settore dell’energia. Proprio quest’ultima area è stata particolarmente bersagliata dal 40% di tutti gli attacchi registrati nel 2012.

Di qui la massima urgenza di approntare difese adeguate e le diverse risposte dei Paesi più avanzati nel campo della cyber sicurezza. la Gran Bretagna, ad esempio, ha lanciato un piano per istituire una “cyber reserve“, un incubatore dove far crescere difensori dell’unità informatica della nazione con un centro organizzativo per la gestione delle informazioni tecniche, un vero e proprio CERT britannico.

 

Secondo un Rapporto classificato del Comitato per la cyber difesa, istituito appositamente dal Governo per verificare lo stato delle difese informatiche della nazione, l’esercito britannico non sarebbe pronto a far fronte ad una minaccia di livello “1” portata dalla rete.

Per minaccia di livello 1, si intendono quegli attacchi molto complessi e insidiosi che potrebbero compromettere fatalmente le capacità difensive del Paese. Una cosa molto seria, insomma, che è legata, secondo il Comitato, anche alla scarsa preparazione dei militari che non si rendono conto, fino in fondo, quanto la sicurezza dipenda ormai da tecnologie sempre più sofisticate.

 

Nel 2010 il Governo britannico aveva stanziato, a tal proposito, circa 700 milioni di sterline. Una somma ingente, destinata proprio all’implementazione delle linee di difesa elettroniche del territorio. Qualcosa però non è andato nel verso giusto e il Comitato ha voluto ricordare che le minacce informatiche devono rappresentare “un pericolo assoluto per il Paese come e quanto quelle terroristiche tradizionali“.

 

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