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eSECURITY: più attacchi alle infrastrutture critiche, aumentano spese in sicurezza di 1,8 mld di dollari

VINTI

Le infrastrutture critiche di ogni Paese, dagli oleodotti alla rete elettrica, dal gas all’acqua, hanno registrato un forte aumento del numero di attacchi informatici alle utilities locali e globali. L’introduzione progressiva di sistemi informativi di gestione, monitoraggio e controllo delle reti ha certamente migliorato il livello di efficienza di tali infrastrutture, ma dall’altro ha anche consentito l’accesso di cybercriminali in tale settore.

 

Proprio a seguito di questo fenomeno relativamente nuovo, la spesa globale in sicurezza aumenterà fino a 1,8 miliardi di dollari entro il 2018, secondo uno studio di ABI-Research, intensificando le difese elettroniche con nuove soluzioni di internet security relative a data center, sistemi di controllo e procedure.

 

Le smart grids sono ormai una realtà in molte delle nostre città e anche in questo caso la difesa dei sistemi utilizzati in edifici pubblici e privati non va presa alla leggera. I contatori elettronici con cui ottimizziamo i consumi in ufficio, edifici pubblici e in casa sono collegati in rete alle centrali di distribuzione e quindi alle aziende che erogano il servizio. Una catena informatica che necessità della massima protezione in ogni nodo di scambio, affinché i criminali informatici non arrivino alle soglie di casa nostra (nel frattempo sempre più connessa in rete).

 

Dal 2009 a oggi è quasi raddoppiato il numero di azioni criminali e terroristiche contro aziende e multinazionali dell’energia. Un recente sondaggio, condotto su 108 compagnie di livello internazionale, da parte del Carnegie Mellon University CyLab, sponsorizzato da RSA e Forbes e promosso in Italia dall’AIIC – Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche, ha rilevato come le organizzazioni nel settore finanziario si siano dotate delle migliori prassi in ambito cybersecurity e gestione del rischio, mentre le aziende nel settore energia e utilities abbiano le peggiori.

 

Nonostante oltre il 90% delle organizzazioni interpellate stia correttamente indirizzando la gestione dei rischi, solo il 33% ha manifestato l’intenzione di gestire la sicurezza sotto il profilo del rischio informatico, il 29% ha dimostrato interesse per le IT operations ed appena il 13% ha intenzione di indirizzare i fornitori di software ed altri servizi.

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