VINTI
Il problema della pirateria digitale comincia ad essere preso sul serio anche da Governi ed istituzioni, non più solamente da organizzazioni ed associazioni per la tutela del copyright. Nei giorni scorsi in Finlandia tutti i media hanno raccontato la vicenda di una famiglia del posto che all’improvviso si è ritrovata al centro di una vicenda di download illegali di file e di conseguente violazione del copyright.
Quando una mattina la polizia si è ritrovata davanti alla porta del presunto pirata digitale, nessuno immaginava che l’hacker in questione fosse una bambina di 9 anni. Inizialmente le autorità hanno accusato il padre della piccola, mostrandogli il conto da pagare, 600 euro, ma poi, verificando che si trattava del download di una canzone della pop star nazionale Chise, molto popolare tra le adolescenti e le ragazzine, i sospetti si sono spostati sulla figlia di appena 9 anni.
Nessun pirata quindi, solo una giovane smanettona come tantissime altre in cerca di download facili su The Pirate Bay. Un’operazione che è stata subito intercettata dal CIAPC (Copyright Information AND Anti-Piracy Centre) che ha chiesto al provider locale di fornire l’indirizzo dell’utenza in questione. Risultato finale, il grottesco sequestro del laptop della bambina, con sopra l’adesivo di Winnie the Pooh.
Dopo il fattaccio, la stessa cantante ha invitato i suoi fan a non scaricare illegalmente la sua musica e, magari, ad ascoltarla gratuitamente su piattaforme legali come Spotify, mentre l’Electronic Frontier Foundation ha criticato energeticamente la decisione del CIAPC, bollandola come “inutile e dannosa“.